Curiosità linguistiche
a cura di Graziella Mazzoni
Vocabolarietto di parole usate oggi ma che hanno una etimologia lontana e curiosa.

 

 

 

Hermes Trismegistos inventore dell’alchimia.

 

Capita spesso, sia nel linguaggio comune, sia leggendo i giornali, di incorrere in parole di cui non si capisce bene il significato, anche se lo si intuisce dal contesto della frase.
Rare volte troviamo il tempo per prendere il vocabolario e controllare, meno ancora ci chiediamo da cosa derivi quella tal parola. E allora mi sono dedicata alla ricerca ed ho trovato, con soddisfazione, parole di uso comune ma che derivano o da persone o da fatti accaduti ormai da centinaia se non migliaia d’anni fa.
Svolgere questo lavoro è stato divertente e vi assicuro che immergersi nel mondo della lingua italiana è fantastico, non ci si annoia mai ed ecco allora questa breve ricerca di vocaboli che riserveranno non poche sorprese linguistiche.


Bancarotta: è un nome commerciale che sta a indicare fallimento. La parola deriva da un’usanza del Medio Evo. In quel tempo infatti quando un banchiere non pagava i suoi debiti gli si rompeva il banco.

Crumiro: dall’arabo Krumir i crumiri erano una tribù di predoni che faceva scorrerie tra la Tunisia e l’Algeria, fu usata per la prima volta in Francia, in segno di disprezzo per gli operai che accettarono di lavorare nonostante l’ordine di sciopero.

Ermetico: da Hermes Trismegistos, inventore, secondo gli antichi, dell’alchimia, arte occulta, segreta.
Il significato odierno deriva dal fatto che Hermes riusciva a chiudere perfettamente i vasi di vetro, fondendo il vetro stesso.

Salario: da sal=sale. Il salarium era una razione di sale che, con grano, olio, vino, si dava ai soldati e a coloro che viaggiavano per pubblici affari. In seguito, al compenso in natura, si sostituì quello in denaro, ma il nome salario rimase ugualmente.

Ippocastano: dal greco ippos, cavallo e kastanos, castagno. È così chiamato perché un tempo si credeva che i suoi frutti guarissero i cavalli dalla tosse.

Tirapiedi: era l’aiutante del boia che tirava verso terra i piedi dell’impiccato per affrettarne la morte; oggi si usa per indicare persona che serve vilmente.

Cancelliere: i Romani chiudevano con cancelli i luoghi pubblici fra i quali anche i tribunali. Un cancelliere, posto a guardia dei cancelli, aveva il compito di introdurre i litiganti e di attendere le disposizioni del giudice. Più tardi i cancellieri ebbero il compito di aiutare i giudici nella stesura degli atti giudiziari. Oggi è chiamato Cancelliere il pubblico Ufficiale addetto a scrivere, a registrare e a conservare gli atti dei Magistrati.

Diploma: in antico, con la parola diploma, si indicava una doppia tavoletta (dal greco diploo=raddoppio) scritta e suggellata, con la quale si concedeva la cittadinanza romana; più tardi, sul diploma venivano elencati i titoli e i privilegi che un imperatore o re o principe accordava ai suoi favoriti. Oggi si usa per indicare quel documento che le scuole rilasciano come attestazione del corso di studi compiuti.

Rivale: da rivus=fiume. In antico non c’erano leggi che regolassero la distribuzione delle acque dei fiumi e dei ruscelli. Gli abitanti delle rive spesso venivano a contesa tra loro o per l’uso dell’acqua, che talvolta si contendevano a colpi di zappa, o per il diritto di pesca. Così gli abitanti delle sponde dei rivi diventarono rivali.

Ferragosto: indica quel breve periodo di riposo di cui tutti i lavoratori godono alla metà di agosto. Deriva dal latino feriae Augusti, così chiamate perché istituite durante l’impero di Augusto. Le feriae erano giorni in cui i Romani si riposavano e si scambiavano doni.


Discipline orientali


Le due lezioni di Ta ji Quan tenute presso la palestra della SMS G.Cesare nel mese di ottobre 2003 (EP n°13 pag 27) hanno suscitato un interesse per le discipline orientali che si è concretizzato nella formazione di un corso rivolto allo studio comparato tra alcune tecniche di rilassamento occidentali (rilassamento frazionato di Jacobson, metodo Alexander, oniroterapia, danzaterapia) e le antiche discipline orientali Qi Gong e Tai Ji.
Il corso si è articolato in sei mesi di lavoro con intento propedeutico-orientativo affiancando all’approccio conoscitivo teorico un’ esperienza pratica che ha permesso ai corsisti la consapevolezza dei principi che accomunano le tecniche prese in esame e l’apprendimento di quegli elementi base di assetto, postura, presa di coscienza e ascolto dai quali deriva un corretto uso del corpo in condizione di movimento e di riposo.

Nel mese di novembre 2004 verrà attivato un corso semestrale di Tai Ji livello iniziale (Venerdì ore 16,30- 18,00 palestra G.Cesare).