Anche
qust'anno nella nostra Aula Magna si sono tenuti, ormai è diventata
un'istituzione, i nostri famosi Luned'Arte, dove artisti, musicisti, scrittori,
pittori si sono succeduti per presentare i loro lavori ad un pubblico
di studenti adulti. Come è nostra consuetudine illustreremo le
varie opere dei nostri ospiti cercando di essere brevi pur sottolineandone
la bravura.
Locandina
del 1° LunedArte.
Quadro
di
Massimo Scarpa
Il
libro di Franco Bordin
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In questo primo Luned'Arte abbiamo avuto tre illustri personaggi: Sergio
Barizza che dirige l'Archivio Storico di Venezia, Ettore Aulisio Presidente
di Terra Antica e il professor Silvio Casagrande Presidente della Consulta
Scuola Comune di Venezia, i quali hanno spiegato ad un pubblico attento,
come è nato il progetto per costruire l'Aeroporto Marco Polo
a Tessera dopo la seconda guerra mondiale. L'idea di alcuni ingegneri
era quella di costruirlo al Lido di Venezia facendo una strada per collegarlo
alla terraferma, ma prevalse la voce della consapevolezza, la quale
indicava che sarebbe stato un errore stravolgere l'equilibrio di una
città come Venezia.
Optarono quindi di costruirlo a Mestre, che allora era un piccolo centro,
solcato da fiumi e circondato dalle barene. I lavori iniziarono verso
la metà degli anni cinquanta.
Cominciarono con la deviazione dell'Osellino e poi la bonifica dei terreni
a Tessera. Occorsero moltissimi camion di terra e pietre per rendere
il terreno ben solido e poter così arginare l'acqua della laguna
che lambiva le coste di Tessera. Dopo molti anni di duro lavoro laeroporto
divenne una realtà.
I relatori ci hanno inoltre restituito, con laiuto di diapositive,
una Mestre da molti dimenticata e da altri più giovani, mai conosciuta.
Il secondo Luned'Arte di quest'anno è stato chiamato Note dipinte
poiché la musica suonata con maestria dal prof. Borin flautista
e dal prof. Belose chitarrista hanno fatto da degna cornice ai quadri
di Massimo Scarpa, pittore, grafico, illustratore e fumettista satirico.
Le sue immagini, come le ha definite il prof. Fenzo quando ci ha parlato
del suo allievo del corso di fumetto, erano appese alle pareti dell'Aula
Magna a dimostrazione della sua crescita artistica e culturale. Dobbiamo
dire che sono piaciuti molto al pubblico anche per la loro originalità
e crediamo proprio che sentiremo parlare ancora e presto del giovane
artista.
In occasione del terzo Luned'Arte Franco Bordin, laureato in lettere
moderne all'Università di Padova, appassionato di storia, ha
approfondito con particolare dedizione i molteplici aspetti di alcuni
periodi della storia del Veneto, presentando il suo libro Storia del
Veneto edizioni Zelio.
Nel momento in cui un oratore dice Quando gli uomini insegnano, imparano
voi capite bene che uno si sente a suo agio. Nel sentire il prof. Bordin
raccontare la storia del vasto territorio veneto, sono rimasta impressionata
dalla cultura, dalla passione e dal modo in cui si è espresso,
semplice e ricco di esperienza. Inizia Franco Bordin con lo spiegare
il Veneto Preistorico e Paleolitico, prosegue con il periodo Romano,
il Veneto Gotico, Bizantino fino ai Longobardi.
Da Altino la gente scappa verso Torcello, Murano, Burano, le isole vengono
rinforzate ai bordi e inizia la canalizzazione. Dopo il 1000, 1100 si
forma la piccola Venezia.
Il Veneto è un territorio dove si incrociano varie vie fluviali
dice l'autore e sostiene che il Po, altri fiumi e le acque in genere,
non sono divisioni. Via Postumia, via Annia e altre, sono tutte strade
romane che ancor oggi calpestiamo, anche se ormai sono asfaltate, hanno
la caratteristica di essere rettifili e là dove ci sono curve
sono molto ampie. I Romani a ogni miglio, ponevano delle pietre miliari
con scritti i nomi dei vari personaggi e le loro occupazioni, ne esistono
diverse in vari musei. La distruzione di Altino non impedì la
continuità della vita, dalla terraferma alle isole della laguna
il passaggio fu breve nel tempo e nello spazio. Lì ebbe origine
un nuovo popolo: il Veneto. Si sviluppò una nuova civiltà
marinara e mercantile e si diffuse una nuova arte romanico-bizantina.
Via
Gino Allegri Da piazza Ferretto verso il mercato di Mestre.
Allegri Gino asso dellaviazione (Venezia 1893 campo
daviazione di San Pelagio, Padova 1918). Fu tra gli aviatori
più coraggiosi della prima guerra mondiale compiendo
119 voli in soli 11 mesi. Partecipò al volo su Vienna
di DAnnunzio, che lo chiamava Fra Ginepro e con
tale nome godette di grande popolarità. Perì in
un incidente aereo e la sua memoria fu onorata con la medaglia
doro.
Via
Amba Alagi Laterale destra di Via Ca' Rossa. Amba-Alagi,
monte (3439 m) dellEtiopia settentrionale, nella regione
del Tigrè; si innalza sul bordo dellacrocoro* che
sovrasta la fossa dancala, a breve distanza dal passo omonimo
o passo Toselli (3020 m). Domina le comunicazioni tra il Tigrè
e lUollò.
Il 7 dicembre 1895, durante la guerra italo-abissina, presso il
passo Alagi, un presidio italiano, comandato dal maggiore P. Toselli,
dopo disperata resistenza fu sopraffatto dalle preponderanti forze
del ras Maconnen. Durante la II guerra mondiale, intorno allAmba
Alagi fu organizzata lultima resistenza delle truppe italiane
ritiratesi in aprile da Addis Abeba. Gli italiani, rimasti completamente
isolati, resistettero, al comando di Amedeo di Savoia duca dAosta,
dal 1° al 15 maggio 1941 agli assalti delle forze britanniche;
al momento della resa (19 maggio) essi ottennero lonore
delle armi.
*Acrocòro.
(meno proprio acrocoro), s.m. [sec. XIX; acro+greco chôros,
regione]. Vasto altopiano, caratterizzato dai versanti scoscesi
e talvolta sovrastato, al centro o ai margini, da impervie catene
montuose. (per esempio, acrocòro etiopico, acrocòro
armeno).
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