Uno degli appuntamenti ai quali i corsi 150 ore difficilmente rinunciano, è la visita a Valle Averto, l’oasi del WWF che rappresenta un ambiente naturalistico di straordinario interesse e che si trova a due passi dalla città. Quest’anno la visita si è svolta in autunno e perciò si sono potuti osservare esemplari della fauna presente in quella stagione.
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Ci accompagna una guida che, dopo aver raccontato un po’ la storia di Valle Averto, ci conduce nel cuore della riserva fino al punto di osservazione degli uccelli, una specie di capanno attrezzato in modo che si possa guardare non visti verso uno specchio d’acqua dove sostano numerosi esemplari di uccelli stanziali e migratori. La guida ci lascerà soli per un certo tempo quando, accortasi di una poiana ferita che si dibatteva fra gli arbusti, la cattura non senza difficoltà, la avvolge nella sua giacca, un po’ per proteggerla e un po’ per proteggersi dalle beccate e la porla al centro accoglienza della riserva, immaginiamo per curarla e poi liberarla. Nel percorso che facciamo da soli incontriamo una nutria che, a quelli di noi che non l’avevano mai vista, suscita una certa apprensione perché viene scambiata per un‘enorme “pantegana”. In realtà ci accorgiamo che la nutria ha un aspetto assai più simpatico; inoltre sembra che il nostro arrivo gli sia del tutto indifferente: era intenta a brucare non sappiamo quale erba e non si cura affatto di noi; continua imperterrita il suo pranzo. Più avanti alcuni di noi, più fortunati, avvistano dei bufali selvaggi; quelli sì, ci dicono, vanno tenuti alla larga; l’anno scorso hanno ferito il presidente del WWF, c’era anche sul giornale. Ma ecco la documentazione sul parco che ci hanno dato; ve la proponiamo nella speranza che possa esservi utile e con l’invito a visitare Valle Averto: ne vale veramente la pena. |
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l’ambiente
La Valle Averto è una delle tipiche valli da pesca della Laguna veneta, di cui parla già Cassiodoro nelle sue “Varie”. la gestione L’oasi di protezione di Valle Averto è nata nel 1988. la fauna
Le valli da pesca sono una fonte di reddito per i pescatori e un ambiente insostituibile per la sosta e la nidificazione degli uccelli acquatici, come la Valle Averto che si trova lungo una delle rotte migratorie più importanti d’Europa. Quello delle anatre è il gruppo di uccelli più numeroso, sia per unità sia per specie: quelle di superficie (germano reale, alzavola, mestolone, codone) e quelle tuffatrici (moriglione e moretta). Sono nidificanti il germano reale, il moriglione, l’alzavola, la marzaiola e il fistione turco, simbolo dell’oasi. Durante le stagioni molto fredde arrivano dal Nord le oche selvatiche. Nell’Oasi si trova una garzaia di aironi rossi e diverse coppie nidificanti di cigno reale, ormai inseriti in seguito a una reintroduzione. Nidifica anche il guccione, una specie tipica dei più caldi ambienti mediterranei Alcuni degli uccelli presenti sono rari nell’ambiente della laguna veneta: fenicottero, spatola e casarna. Con il tepore primaverile arrivano uccelli di passo, soprattutto limicoli: piovanetti, piro piro, pettegole, chiurli e totani. Tra i rapaci sono presenze regolari, la poiana, il falco di palude e l’albanella reale; più sporadici il falco pescatore, l’aquila anatraia maggiore e l’aquila di mare. Nascosti nel canneto nidificano tarabusi, tarabusini, basettini, cannareccioni, porciglioni e il falco di palude. Lungo le barene, invece, il gabbiano reale e la sterna comune. Tra i mammiferi si può notare il bufalo pontino, reintrodotto e ben naturalizzato. Più difficili da incontrare il tasso, la faina e la puzzola. L’acqua è popolata da molte specie di invertebrati marini (base del complesso ecosistema palustre) e da pesci eurialini (adattati alle variazioni di salinità). la flora L’ontano, il pioppo nero, l’olmo e il frassino sono gli alberi più diffusi e crescono in gruppi misti. Queste sono specie tipiche dei boschi planiziali igrofili (cioè delle zone umide) reintrodotte dal WWF in collaborazione con i Servizi Forestali regionali. Il canneto è molto esteso e nelle zone di acqua dolce crescono anche la tifa, il giunco e il carice. Nell’acqua dolce più profonda dei canali galleggiano le ninfee. Nelle zone più salmastre cresce invece la vegetazione caratteristica dell’alto Adriatico. Sul fondale dei canali la zannichellia e, negli specchi d’acqua, praterie sommerse di zoostera e ruppia, molto gradite dagli uccelli acquatici. Lungo le rive e le barene si trovano le piante alofile (che si sviluppano sui sentieri salini): la salicornia, la salsola, il limonio, l’astro delle lagune, la spartina. Gran parte degli argini sono ricoperti di tamerice che forma una barriera contro i venti marini salati e, in particolare in questa zona, contro i venti freddi Bora e Tramontana.
Il Sistema delle Oasi nacque nel 1967 con l’affitto della tenuta del Lago di Burano, uno splendido specchio d’acqua nella Maremma Toscana. |