la macchina da cucire

L’idea della cucitura meccanica di tessuti risale al sec. XVIII: il primo tentativo fu del tedesco K. Weisenthall, che nel 1755 brevettò la prima macchina per cucire; nel 1790 l’inglese T. Saint costruì una macchina per la cucitura del cuoio. Pratica utilità raggiunse la macchina costruita dal francese B. Thimonier nel 1830, con la quale si formava la cucitura a “catenella semplice”. Nel 1834 l’americano W. Hunt presentò una macchina per la cucitura a due fili, detta a “doppia catenella”, che utilizzava un ago a occhiello; nel 1845 il connazionale E. Howe le dava una forma e un meccanismo più moderni introducendo il punto “a spola”. Nel 1851 I.M. Singer sostituì il crochet oscillante alla navetta e avviò la costruzione industriale in serie delle macchine per cucire. Nel 1852 B. Wilson adottò il crochet rotante e nel 1882 J. Kayser realizzò i primi dispositivi per la cucitura a zig-zag. I perfezionamenti che la macchina per cucire ha avuto sino a oggi riguardano l’aumento della produttività (dalle poche decine di punti al minuto si è arrivati alla normale velocità di 4000-6000 punti) e la possibilità di realizzare diversi punti di cucitura e di ricamo (catenella semplice e doppia, punto a spola, sopraggetto, rimagliatura, zig-zag, asole, ecc.). L’introduzione dei meccanismi comandati elettricamente ha reso la macchina per cucire sempre più automatizzata permettendo di eseguire industrialmente qualsiasi cucitura su ogni tipo di tessuto e su altri materiali come pelle e cuoio. Esistono molti tipi di macchine per cucire rispondenti a lavorazioni e materiali diversi; il tipo di cucitura più impiegato è il punto “a spola”.