di Riccardo Palma Il mondo delle persone che vengono in Italia
da paesi più poveri o in gravi difficoltà sociali a
causa di rivolte o guerre, è estremamente misterioso non
solo per chi si nasconde dietro atteggiamenti di rifiuto,
ma anche per chi, in qualche modo, è entrato in contatto
con la realtà. |
Nella nostra scuola è sempre stata numerosa la presenza di
studenti di svariata provenienza geografica che hanno arricchito
culturalmente in vari modi i corsi e le attività didattiche;
recentemente, a seguito di una rivolta sociale, è aumentato
notevolmente il numero degli immigrati albanesi in Italia e, data
la presenza di alcune ragazze albanesi nei corsi 150 ore, abbiamo
pensato di rivolgere loro alcune domande per capire un po' queste
situazioni ed anche per conoscere quale impressione provochi il
nostro modo di vita.
1) Come sei arrivata in Italia?
2) Avevi qualche conoscenza?
3) Hai avuto difficoltà di inserimento?
4) Come ti sembra questo paese?
5) Pensi di ritornare a vivere nel tuo paese?
Camilla
1) Sono arrivata in Italia un anno fa con un visto turistico.
Perché? Per conoscere la realtà di questo paese presente in
Albania attraverso la televisione. Perché ho una sorella sposata
in Italia da quattro anni. Perché le occasioni di lavoro atte a
soddisfare le mie aspirazioni non sono molte in Albania e
l'Italia è una occasione che ritenevo e ritengo migliore.
2) Come ho già detto mia sorella vive qui. Ha un'adorabile
figlia, mia unica nipote ed il mio desiderio di vederle è stato
forte. 3) Non ho avuto particolari difficoltà ad inserirmi in
Italia perché, con l'aiuto di mia sorella, ho trovato una
sistemazione in una famiglia di Venezia. In questa famiglia curo
l'assistenza della Signora, paralizzata dopo un intervento al
cervello e completamente non autosufficiente. Pur essendo un
lavoro molto impegnativo e, in certi momenti, stressante, ho
trovato in questa famiglia tanta comprensione e ho raggiunto un
sufficiente compromesso tra le necessità del lavoro e il mio
desiderio di libertà.
4) Per quanto ho visto l'Italia è un paese civile e godibile,
pur con le limitazioni comportate da una vita molto stressante.
5) Ritengo che sia prematuro prendere decisioni sul mio futuro,
specie in questo momento in cui la mia terra è scossa da troppe
violenze e la pace appare ancora lontana.
Durhata 22 anni
1) Sono arrivata in Italia con un traghetto di linea nell'estate
del '94; avevo appena finito il primo anno di università e sono
venuta in vacanza per trovare mio fratello che già studiava a
Brindisi da alcuni anni. Durante questa vacanza ho conosciuto un
ragazzo di Venezia e ho preso la decisione di fermarmi in Italia;
poi ho seguito questo ragazzo a Venezia dove mi sono stabilita e
dove ho cominciato una nuova vita.
2) A parte mio fratello che poi è rientrato in Albania, non
conoscevo nessuno; adesso invece vivo con una signora, ho trovato
un lavoro, frequento la scuola e ho molti amici italiani.
3) Ho avuto delle difficoltà iniziali per la lingua che non
conoscevo e dei problemi con i documenti per essere assunta in
modo regolare, ho dovuto addirittura pagare circa 3 milioni di
contributi.
4) E' difficile dire qualcosa in generale, mi sembra che l'Italia
sia un paese abbastanza libero, ho trovato che la scuola è molto
aperta ed è possibile esprimere le proprie idee; mi sembra che
ci sia molta informazione ma anche molti programmi televisivi un
po' stupidi che forniscono a chi non lo conosce, una immagine
falsa di questo paese. Gli italiani sono abbastanza gentili e
sono stata aiutata.
5) Non penso che tornerò in Albania perché mi sarebbe difficile
inserirmi di nuovo in quel paese dopo le esperienze in Italia,
inoltre mi sono spaventata vedendo le immagini delle ultime
rivolte e gli albanesi che sembravano giocare con le armi.
Leonora 15 anni
1) Il mio viaggio è stato molto avventuroso: sono partita con
mio cugino dalla mia città per raggiungere il porto di partenza
dove ho aspettato una settimana prima di partire sola e lontana
dalla mamma. Proprio il giorno della partenza mia mamma era
venuta a portarmi la pagella scolastica che mi sarebbe stata
utile in Italia, ma purtroppo non ci siamo incontrati così sono
partita senza vederla. Verso il tramonto siamo partiti per
l'Italia su un gommone molto grande e veloce e siamo arrivati in
circa due ore verso le otto di sera; per scendere a terra ci
siamo bagnati ma avevamo portato dei vestiti di ricambio. Ci
siamo allontanati dalla spiaggia e abbiamo aspettato per molte
ore un taxi che poi ci ha portato alla stazione ferroviaria dove
abbiamo preso il treno per Mestre.
2) Volevo arrivare a Mestre per raggiungere mio padre che era
già qui da tre anni e ci aspettava.
3) Nel primo periodo da quando sono arrivata fino al Natale del
1996, non ero molto felice di stare qui: mi mancava la mamma, i
fratelli e gli amici, mio papà lavorava ed io ero spesso sola.
Poi ho cominciato a frequentare la scuola e la mia vita è un po'
cambiata: ho molti compagni e mi diverto anche se devo studiare e
fare i compiti.
4) Le persone in Italia mi sembrano molto gentili, non ho mai
avuto esperienze negative, la scuola che frequento funziona bene:
gli insegnanti sono bravi e fanno di tutto per aiutarmi. Anche i
programmi della televisione, che già vedevo dal mio paese, sono
interessanti e divertenti: il mio programma preferito è
"Baywatch".
5) Penso di terminare prima di tutto la scuola media, poi
iscrivermi ad una superiore ed infine mi piacerebbe laurearmi in
medicina.
IL
PAESE DELLE AQUILE
a cura di Alberta Salmeri
Lorigine
dellAlbania risale a unetà molto remota, forse due o
tremila anni a.C., colonizzata da popolazioni provenienti
dallAnatolia.
La sua storia è strettamente connessa con quella
dellItalia per una molteplicità di relazioni che affondano
le loro radici nellantica Roma, nei rapporti con Amalfi e
Venezia allinizio del secondo millennio e proseguono nel
corso dei secoli sino allinteresse (di carattere economico
e strategico) dei governi unitari tra la fine del diciannovesimo
secolo e linizio del primo conflitto mondiale. Il governo
di Zogù dal 1924 al 1943 favorì linterscambio economico
tra lItalia e lAlbania che rimase però un paese
povero e arretrato. Loccupazione italiana durata dal 1939
al 1943 impresse allAlbania un relativo ma disordinato
sviluppo sociale che fu interrotto dalla quarantennale dittatura
di Enver Hoxha.
La rottura con la Jugoslavia, quella con lunione Sovietica
nel 1961 e poi quella con la Cina nel 1968 ha condotto
lAlbania al totale isolamento. La controtendenza attuale
però, fa temere la dispersione degli albanesi sul pianeta intero
e la trasformazione di questo paese in un malinconico pensionato
che vive di aiuti internazionali e rimesse degli emigranti.
Il cosiddetto paese delle aquile comè definito
per la sua struttura prevalentemente montuosa rimane un paese
ricco di storia e di tradizioni al centro di un groviglio di
problemi e di controversie locali e internazionali difficili da
chiarire.
1990 - Rivolte popolari a Tirana,
la capitale, e in altre città repressi dalla polizia segreta e
dallesercito con lintervento dei carri armati.
1991 - In febbraio la folla
abbatte a Tirana la statua di Enver Hoxha.
13 giugno. Nasce il primo governo pluripartitico.
Dal 3 al 9 agosto 10-12 mila profughi sbarcano in Puglia,
concentrati nello stadio di Bari, saranno rimandati nel loro
paese.
1992 - 18 gennaio. 20 mila
lavoratori protestano per il rincaro dei generi alimentari, la
polizia presidia i negozi con le armi in pugno, molte merci si
trovano solo al mercato nero.
In marzo il Partito democratico vince le elezioni anticipate.
In aprile Sali Berisha è eletto presidente della Repubblica.
1994 - Il 23 febbraio lAlbania aderisce alla NATO.
1996 - Nuove elezioni politiche.
A maggio il partito democratico ottiene la maggioranza, a ottobre
vince anche le elezioni locali.
1997 - Gennaio. Rivolta a Valona
e in altre città contro Berisha.
24 marzo. Tre poliziotti vengono uccisi a Valona dove si sviluppa
un imponente business per organizzare il trasporto dei profughi
in Italia.
28 marzo. Collisione tra una motovedetta albanese e la nave
italiana Sibilla. Lo scontro provoca la morte di 84 persone.
15 aprile. Loperazione umanitaria Alba sbarca
in Albania.
Dal 27 aprile al 4 maggio sbarcano in Italia altri 2mila
profughi.
2 giugno. Quattro attentati a Tirana.
4 giugno. Attentato a Berisha.
11 giugno. Fucilate da una nave di profughi verso la Marina
Italiana.
27-29 giugno. Cinquecento osservatori di 31 paesi diretti
dallOSCE controllano i seggi elettorali distribuiti sul
territorio albanese.
29 giugno - 6 luglio. Alle elezioni politiche il Partito
socialista ottiene la maggioranza.
25 luglio. Rexhep Mejdani è eletto presidente della Repubblica.