di Francesco Rizzo
L’esperienza che da anni viene svolta presso il “Corso
di Alfabetizzazione per Stranieri” del Circolo C. Battisti di Mestre si
propone di fornire gli strumenti fondamentali per comunicare, agli stranieri
che si trovano stabilmente in Italia, per lavoro, famiglia, studio, ecc. |
L’esperienza degli italiani come immigrati è ormai lontana e così ben pochi
si rendono effettivamente conto dei problemi che deve affrontare uno straniero
quando, volente o nolente, viene catapultato in una realtà spesso totalmente
diversa da quella propria.
Questo ci spinge a una serie di riflessioni:
1) Qual è il bisogno primario di queste persone?
2) Quali sono gli altri problemi in ordine di importanza?
3) Quali sono le aspettative e i desideri una volta soddisfatti i primi due
punti?
1) Noi sappiamo che è impossibile non comunicare; anche col silenzio, difatti,
comunichiamo qualcosa (imbarazzo, incomprensione, timidezza, ecc.) siamo quindi
forniti di un linguaggio gestuale che ci permette di rapportarci praticamente
con tutti (anche con gli animali)! Strumento questo alquanto rozzo ma che comprende
circa il 75% di quello che trasmettiamo. Oltrepassata questa soglia comune le
difficoltà sono spesso notevoli ed è per questo che molti stranieri posticipano
la loro frequenza ai corsi di italiano accontentandosi per molti anni di comunicare
con un italiano molto approssimativo e aiutandosi con i gesti.
Quindi la prima necessità è quella di apprendere l’uso di uno strumento che
permetta di comunicare anche qualcosa di sé stessi oltre che come aiuto per
risolvere problemi strettamente pratici.
2) Alla mia domanda: “Cosa vi manca di più del vostro paese?”
“Le amicizie!” è stata una risposta comune.
Forse con questo si intendeva, non tanto gli amici in senso stretto ma la possibilità
di essere inseriti in un gruppo che possa accettarli per come sono, la possibilità
di uscire da forme di convenienza (spesso forzata) esclusiva con stranieri dello
stesso paese.
3) OGNI LINGUA E’ UN MONDO... diceva qualcuno! Usare bene una lingua infatti,
non è solo una acquisizione tecnica ma anche l’immersione in una rete di valori
di quel popolo, un fare parte della stessa civiltà.
Solo allora l’integrazione è avviata, anche se talvolta le radici della terra
madre piano... piano... si dissolvono e si crea, con la nascita dei figli, una
“Nuova Identità”. Questi sono alcuni punti sul problema immigrazione. Problema
degli stranieri ma anche nostro; noi che da paese di emigranti siamo diventati
paese di immigrati. La cultura del “Mondo Aperto” è partita anche in Italia
e non si può (non si deve?) fermare poiché il contatto con persone provenienti
da altre culture è sempre stimolante se fondato sul rispetto reciproco e senza
pensare che la nostra cultura sia migliore della loro.
RIEPILOGO FREQUENZE CORSO DI ITALIANO
PER STRANIERI
DAL 1993/94 AL 1997/98
ANNO SCOLASTICO
|
ISCRITTI
|
FREQUENTANTI
|
PASSAGGI
|
1993 - 1994
|
27
|
12
|
15
|
1994 - 1995
|
56
|
26
|
30
|
1995 - 1996
|
54
|
22
|
32
|
1996 - 1997
|
68
|
30
|
38
|
1997 - 1998
|
71
|
35
|
36
|
TOTALE ISCRITTI N° 276
TOTALE FREQUENTANTI N° 125
TOTALE PASSAGGI N° 151
(si intendono per passaggi gli stranieri che hanno frequentato per un breve
periodo).