Alcune impressioni di un’allieva del corso di Musicosophia.
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Rita
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Musicosophia non è una filosofia della musica, è
principalmente un’arte che ha i sui mezzi nell’ascolto
analitico, nel gesto (meloritmia), nel canticchiare. Ciò che il
musicologo intende per meditazione musicale è un’attività che
permette all’ascoltatore di comprendere il significato più profondo del
messaggio musicale e di conservarlo nella propria interiorità. Mediante questa
attività l’ascoltatore può aggiungere i propri sforzi creativi a quelli del
compositore e dell’interprete e trasformarsi in co-creatore. Solo in
tal modo il fenomeno musicale "risultato di una triplice creazione"
può dirsi compiuto.
Il modo con cui comunemente recepiamo la musica classica è
per lo più molto superficiale. La trattiamo come passatempo, mentre essa è
soprattutto un appello all’interiorizzazione, all’autocoscienza e alla
ricerca del senso della vita. George Ballan.
Alessandra Pagan, nata a Padova, è diplomata in chitarra
classica presso il Conservatorio di Musica "A. Steffani" di
Castelfranco Veneto (TV) ed è laureata in Lettere e Filosofia, indirizzo
musicologico presso l’Università degli Studi di Venezia "Ca’ Foscari".
Collabora con la Fenice e l’Università di Venezia nell’ambito del progetto
Sonopolis. Dal 1993 partecipa ai seminari di Musicosophia sia in Germania che in
Italia e ha conseguito nel ’98 il diploma di formazione per l’insegnamento
di tale metodo. Esercita attività didattica sia nell’insegnamento di
musicosophia che di strumento.