ESPERTO NELLA LAVORAZIONE, RIFINITURA, DECORO E RESTAURO DEL LEGNO

Cod. Ente 1324, ob.3, asse 3, mis. 1, cod. corso 002

Anno 2000

Relazione finale del coordinatore prof. Gabriele Stoppani

Premessa.

Data la complessità del progetto, sia per il numero di ore complessivo di 900 suddivise tra 600 di teoria e 300 di stage, sia per lo scopo pregevole che si proponeva di offrire agli utenti, tutti soggetti tossicodipendenti, una dovizia di competenze tecniche e conoscitive nel campo della lavorazione rifinitura decoro e restauro del legno, in particolare coniugando la formazione professionale e il trattamento dell'emarginazione sociale, ritengo opportuno articolare la relazione in tré momenti topici, rispecchianti l'effettivo lavoro didattico ed organizzativo svolto che ha prodotto i frutti positivi auspicati dall'associazione "Nicola Saba", cui il corso era affidato, quando nella scheda A n.4 determinava gli obiettivi del medesimo "...l'intervento si propone di investire il modello didattico ed operativo della formazione professionale della potenzialità riabilitativa e di reinserimento del tossicodipendente nella società...", risultati confortati dall'inserimento effettivo dei corsisti nel mondo del lavoro e dal riscontro dei miglioramenti a livello psico-fisico dei medesimi allievi registrati dall'USL 12 Veneziana nella persona del primario del SERT prof. Nardi in una relazione che qui allego. I tré momenti sono i seguenti:

a) Fase propedeutica

b) Fase teorica e) Lo stage


FASE PROPEDEUTICA

E' la fase in cui si è proceduto alla formazione della "classe" ed alla organizzazione teorico-pratica del corso. Per comodità chiarezza e adesione al lavoro svolto, intendo articolarla in 4 momenti: 1) II Partenariato 2) La composizione della "classe" degli allievi 3) II gruppo docente 4) II gruppo organizzativo: coordinatore e tutors.

Il Partenariato

Tenendo conto dell'utenza cui il corso si rivolgeva, soggetti tossicodipendenti disoccupati e inoccupati specificatamente nell'area veneziana e della riviera del Brenta, è sembrato opportuno all'Ente titolare del progetto, che partiva peraltro dal presupposto che tutta l'attività avesse una funzione oltre che occupazionale anche terapeutica, di collegarsi idealmente e fattivamente alle strutture pubbliche, statali e private, che sul territorio operano in tale ambito e che condividessero lo scopo e lo sforzo del corso, di offrire cioè ai tossicodipendenti da loro seguiti, e in particolare fra questi a quanti avessero espresso e manifestato concretamente la volontà di uscire dal tunnel della dipendenza, una sponda effettiva di riscatto attraverso lo studio la pratica e infine il lavoro.

Senza menzionare tutte le persone e le istituzioni contattate, che comunque ringraziamo, chi ha accettato la proposta diventando poi elemento di valida collaborazione è stato: il SERT di via Calabria diretto dal primario prof. Nardi e il Centro Diurno dello stesso sito al Villaggio Laguna di Campalto e diretto dal dott. Zotta, il SERT di Dolo in particolare con l'assistente sociale signora Segantin, la Comunità di recupero tossicodipendenti "don Milani" di don Franco De Pieri e per la realizzazione di alcuni stages alla Comunità "II Gruppo" Di don Alfredo Basso ed alla Cooperativa sociale "Velox" di Mestre.

Per ottemperare positivamente alle finalità del corso professionale era pure doveroso prender contatto con le associazioni artigianali del territorio, ovviamente le più adatte a fornire elementi conoscitivi


e pratici idonei a realizzare un corso che si proponeva di inserire gli allievi tramite stage programmati e mirati nel mondo del lavoro, nella fattispecie in "botteghe" industrie studi ed attività inseriti nel campo della lavorazione e restauro del legno. Chi ha aderito idealmente e fattivamente al progetto è stata l'Associazione Artigiani e Piccole Imprese "CGIA" di Mestre, in particolare nelle persone del doti Masiero responsabile del settore legno e falegnameria dell'Associazione e degli Artigiani sigg. Feltrin e Povelato la proficuità della cui opera si potrà desumere anche dai capitoli successivi della presente relazione.

La composizione della "classe"

Dal lato pratico, quando cioè si è trattato di stilare la lista degli alunni che avrebbero partecipato ai colloqui e una volta selezionati al corso, si è lavorato in sintonia con il Centro Diurno di Campalto ed in particolare con l'assistente sociale signora Luisa Possiedi delegata dal dott. Zotta a seguire il progetto condiviso in quanto la persona più adatta allo scopo, vuoi per capacità professionali vuoi per la natura del suo lavoro pluriannuale di operatrice sul campo, quindi conoscitrice dei giovani più motivati e soprattutto incaricata di tener i collegamenti tra i SERT di Venezia Mestre e Dolo, le comunità sopraccitate ed altre istituzioni che si occupano per legge o lavoro dei tossicodipendenti. La stessa è stata poi anche uno dei tutor del corso.

La classe è risultata pertanto composta per la maggioranza da persone seguite dal SERT di via Calabria, da tré provenienti dal SERT di Dolo ed una dalla Comunità "don Milani". Nel dettaglio i nominativi dei selezionati e dei partecipanti al corso si potranno evincere dalle relazioni dettagliate previste dalla normativa e regolarmente consegnate.


Il gruppo docente

Va da sé che la specchiata capacità professionale è il criterio base che guida la scelta del corpo docente nella realizzazione di qualsivoglia attività didattica che intenda porre presupposti certi per il successo educativo e formativo. E questo è stato il criterio seguito in primis per la scelta del corpo docente. Ma non l'unico evidentemente, a fronte di un corso che presenta soggetti adulti, seppur giovani, ed ancora soggetti che, data la devastante esperienza delle droghe, presentavano problemi di apprendimento continuità e dimestichezza con le regole e gli usi del consesso civile. Pertanto occorreva affidare l'incarico ad insegnanti che, stanti gli obiettivi formativi da conseguire, potessero ottemperare ai seguenti criteri di efficacia didattica:

a) Esperienza con adulti seppur giovani

b) Esperienza o disponibilità a lavorare con soggetti così

particolari

e) Capacità e disponibilità ad adottare metodologie didattiche legate sì alla lezione tradizionale ma aperte anche all'uso coinvolgente di nuovi strumenti di insegnamento (nuove tecnologie, lavori di gruppo, visite esterne...) atti ad interessare gli allievi alle conoscenze impartite. d) Attitudine a collegare le lezioni, per quanto teoriche, al mondo

del lavoro ed alla realtà sociale che ci circonda. Come coordinatore posso affermare che gli insegnanti hanno seguito attentamente tali criteri tant'è che sono riusciti ad amalgamare positivamente il gruppo classe ed a seguire ogni allievo, anche quello più in difficoltà, in maniera tale da fargli seguire con assiduita continuità e profitto le lezioni, e consegnarlo preparato e motivato allo stage.

Per quanto concerne i moduli di insegnamento più squisitamente pratici, mi riferisco in particolare agli insegnamenti di "tecniche di lavorazione del legno" "Arredamento e applicazioni artistiche" "Tecnica di restauro del legno" e "Strumenti manuali di lavorazione", ci si è orientali verso insegnanti che non solo avessero chiare capacità tecnico-teoriche ma che svolgessero sul campo sul


territorio attività artigianali o imprenditoriali nel settore della falegnameria e del restauro, al fine di far toccare con mano agli alunni quanto, in ambito di conoscenze strumenti ed operazioni, si usa e si fa nella vita lavorativa.

Coordinatore e tutors

II sottoscritto coordinatore del corso prof. Gabriele Stoppani ha seguito i seguenti criteri per l'organizzazione del corso:

a) Attenzione al progetto nel suo insieme

b) Attenzione ad ogni singola fase del progetto e) Definizione sedi ed orari del corso nelle 600 ore di teoria tenendo conto delle esigenze dell'utenza

d) Attenzione alla frequenza ed impegno allievi

e) Appoggio al gruppo docente coordinamento del medesimo

f) Definizione cura d eventuali aggiustamenti nella fase di stage

g) Collegamento costante con i tutor I tutors designati sono stati due e non a caso. Da una parte era necessaria una persona che potesse seguire gli allievi dal punto di vista psicologico ma avesse presente anche il loro percorso terapeutico e quindi fosse in grado di rispondere ad eventuali problemi che potessero insorgere in tali ambiti. Incaricata di tale compito non poteva essere che la signora Luisa Possiedi di cui ho parlato sopra, che non solo possedeva tali caratteristiche ma anche poteva seguire e vedere i giovani oltre che al corso anche quotidianamente al SERT. Dall'altra serviva una persona di "scuola", che sapesse soprattutto affrontare e risolvere questioni squisitamente didattiche e che in tale campo presentasse esperienze concrete anche con giovani adulti. La scelta è caduta sul prof. Giuseppe Giorgi preside della SMS "Giulio Cesare" di Mestre nella quale, tra l'altro, da anni coordina un Centro Territoriale Permanente per l'istruzione e la formazione degli adulti e che pertanto non solo aveva maturato esperienze organizzative didattiche riconosciute per qualità tra le più valide in tutto il territorio, ma anche sapeva trattare con soggetti che presentano caratteristiche particolari e conosceva bene le richieste e le esigenze che si presentano nella vita scolastica.


Il rapporto tra coordinatore e tutors è stato sempre costante ed i tré hanno seguito il corso pressoché quotidianamente.

FASE TEORICA

Si tratta delle 600 ore di teoria. Anche in questo caso, data la fase articolata e corposa di cui si tratta, preferisco stemperare la relazione in più punti: 1) II calendario delle lezioni 2) Le sedi e le uscite di studio 3) II profitto degli alunni 4) Rapporto con tutors e docenti.

Il calendario delle lezioni

Ovviamente non intendo in questa sede riproporre nel dettaglio il calendario che sta già agli atti della Regione, ma parlare della filosofia che ne ha ispirato l'organigramma definito allo scopo di perseguire gli obiettivi primari del corso. Si sa che i tossicodipendenti hanno, specie quando intraprendono un'attività strutturata, problemi di attenzione e quindi nel nostro caso di impegno costante durante la lezione. E' parso pertanto utile e proficuo organizzare la giornata su 5 ore di studio, dalle due alle sette del pomeriggio, dato che di mattina gli allievi si rivolgevano al SERT per questioni terapeutiche. Inoltre ho considerato opportuno abbinare nella giornata moduli di materie teoriche con moduli di materie tecnico-pratiche in maniera da interessare e coinvolgere maggiormente gli allievi. Queste lezioni si sono svolte dal lunedì al venerdì compreso, presso la DI EFFE di Marghera.

Le sedi e le uscite di studio

Al sabato le lezioni si sono svolte di mattina ed erano relative al modulo di "Tecniche di lavorazione del legno" che il docente Oscar Povelato ha tenuto all'inizio nel laboratorio del Centro Diurno attrezzato all'uopo, e poi nella sua bottega artigianale di falegname al fine di collegare meglio e più proficuamente teoria e pratica dato


che in tale sede gli allievi hanno potuto toccare con mano gli strumenti e i macchinari con i quali oggi si eseguono i lavori tecnici relativi al mondo del legno. In tale sede si sono pure organizzati i rientri dello stage. Le dieci ore dello stesso modulo, tenute da Giorgio Vianello, si sono svolte nel laboratorio attrezzato della SMS "Giulio Cesare" di Mestre.

Nella metodologia didattica si è accennato sopra al fatto che per coinvolgere maggiormente gli alunni al programma era opportuno integrare con la pratica molti insegnamenti che vengono impartiti a livello teorico. A tal scopo svariati docenti hanno organizzato, come si evince dalle comunicazioni fatte pervenire alla Regione, delle uscite di studio presso musei del legno squeri ed altro, che ho potuto riscontrare, ragionando con corsisti e docenti, si sono rivelate profìcue.

Il profitto degli alunni

Docenti e tutors hanno verificato un processo virtuoso d'apprendimento negli allievi. Col passare del tempo, motivati senz'altro dagli insegnamenti impartiti e dalla metodologia applicata, è aumentata la loro attenzione ed è soprattutto migliorata la loro elasticità mentale, cosa che agli inizi lasciava a desiderare. Certo i livelli di maturazione culturale sono diversi e andrebbero letti sui profili personali, ma sicuramente ognuno di loro si è spostato ed è cresciuto rispetto alle capacità iniziali pervenendo a risultati soddisfacenti, come si desume anche dalla nota dei responsabili del SERT che alleghiamo, i quali hanno notato in questi soggetti dei miglioramenti evidenti, sul piano psichico fisico e relazionale.

Rapporto con tutors e docenti

Condizione indispensabile per il buon andamento e funzionamento del corso era ed è stato il collegamento tra coordinatore e tutors, tra coordinatore e docenti nonché tra docenti stessi. Tra coordinatore e tutors ovviamente per gestire eventuali problemi presentati dai singoli allievi, tra coordinatore e docenti per


organizzare monitorare ed eventualmente aggiustare metodologie e programmi. In proposito ho tenuto regolari riunioni con i docenti allo scopo di verificare obiettivi e processi d'apprendimento ma soprattutto per far sì che i programmi procedessero in maniera integrata, per evitare possibili doppioni nei contenuti somministrati, per offrire conoscenze complementari, insomma per interessare sempre meglio e di più i corsisti.

LO STAGE

Scopo dello stage: dar la possibilità ad ogni allievo, in base alle sue caratteristiche capacità ed anche richieste registrate nel corso dell'attività di teoria, di far pratica singola e personale in un'attività artigianale o industriale del settore del legno. D'aiuto a tal proposito mi è stata l'Associazione Artigiani di cui ho parlato a proposito del partenariato e soprattutto i sigg. Povelato e Feltrin. Occorreva in primis contattare i titolari d'impresa che fossero disponibili ad accettare in stage allievi tossicodipendenti con problemi ovviamente di inserimento lavorativo per cui serviva prestare attenzione a ritmi, incarichi e carichi di lavoro, ecc. Secondo, che tali "datori" fossero anche in prospettiva disponibili ad un'assunzione, seppure a part-time. Infine era importante calibrare ogni allievo nel lavoro che più gli si poteva attagliare, per capacità interesse ed anche per vicinanza domiciliare.

Ho constatato che nel settore c'è molta offerta di lavoro, soprattutto nelle piccole e medie industrie e nelle botteghe artigianali, un po' meno presso i laboratori di restauro che in maggioranza sono a conduzione familiare o che comunque chiedono personale altamente specializzato con esperienze pluriennali. I titolari in genere non si terrorizzavano all'idea di accettare in stage ed anche assumere tossicodipendenti, spesso anzi le vedevano come operazioni utili per aiutare, per offrire una sponda di recupero ed inserimento a giovani che avevano manifestato volontà di riscatto. Chiedeva anche cosa avessero imparato durante il corso teorico e in base ai programmi svolti li hanno impegnati su lavori e macchine che ritenevano adeguati. Faticavano un po' a comprendere che i loro ritmi sono più lenti, i movimenti a volte più impacciati, ecc. Per


questi soggetti spesso, almeno agli inizi, l'assunzione più adatta è quella a part-time.

Ad ogni buon conto l'operazione "stage personalizzato" è riuscita e nell'insieme l'inserimento degli allievi è stato positivo e per molti anche foriero d'assunzione. Tre casi, per ragioni di salute, hanno incontrato delle difficoltà