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Questa pubblicazione nasce dall’incontro di tre realtà culturali che operano nel campo dell’educazione degli adulti:
-i Corsi Sperimentali per lavoratori o “150 ore”;
-i corsi extramodulari che sarebbero il naturale proseguimento dei primi (usiamo il condizionale per sottolineare la precarietà di questi ultimi, che dipendono dalla disponibilità soggettiva dei Provveditorati alla P.I.);
- l’Associazione Culturale Nicola Saba che è la risposta “non istituzionale” a questa precarietà, in quanto si propone di garantire comunque a chi abbia voglia di continuare a studiare, di poterlo fare.
Le “150 ore”, è bene ricordarlo, sono quei corsi voluti dalla classe operaia agli inizi degli anni ’70 e istituiti in via sperimentale dal ministero della P.I., che danno la possibilità a chiunque abbia compiuto i 16 anni di conseguire il diploma di Scuola Media, dopo un anno di frequenza.
I corsi extramodulari (si chiama modulo una unità di insegnamento delle 150 ore) nascono alcuni anni fa, prima come attività volontaria degli insegnanti e poi come completamento dei corsi 150 ore quando questi cominciano a manifestare una certa flessione nel numero dei partecipanti.
L’associazione culturale Nicola Saba nasce da un’esperienza autogestita di educazione permanente ed è stata fondata da alcuni studenti delle 150 ore della Bandiera e Moro insieme ai loro insegnanti; attualmente conta già 200 iscritti e ha messo in piedi ben 17 corsi annuali di studio.
Il complesso di queste tre attività costituisce un esempio di educazione permanente, da cui il nome della rivista: ep.
Il giornale “ep”, si propone quindi come tramite “mediale” fra queste tre realtà allo scopo di scambiare esperienze, informazioni, riflessioni. Viene prodotto dal laboratorio di Informatica che si tiene alla Bandiera e Moro, certo non casualmente, ma perché sono proprio le nuove tecnologie elettroniche che permettono di confezionare un prodotto editoriale che pur con qualche sforzo riesce a somigliare ai “collegi” professionali.
Ha l’ambizione di continuare nel tempo e possibilmente uscire con una certa regolarità. Ma perché ciò sia possibile è necessaria la più completa collaborazione degli operatori e dei corsisti ai quali è diretto.
A tutti allora chiediamo di mandarci contributi scritti di qualunque tipo, comprese osservazioni e critiche. Vorremmo anche iniziare una rubrica che pubblichi le lettere dei lettori.
Con l’augurio che queste attività crescano e si consolidino.
Anche il giornale.