Educazione Permanente
Abbiamo intervistato Aldo Ghioldi, un personaggio “storico” dei corsi di educazione permanente. Attualmente fa parte della redazione di ep.

Cosa ti ha spinto ad iniziare il Corso d’Informatica?

Il tutto incominciò nell’anno scolastico 1986/87. In quell’anno frequentai il corso per lavoratori per poter acquisire l’attestato di IIIª media. Oltre le materie di studio in programma vi erano anche dei laboratori tra cui il laboratorio d’informatica retto dal prof. Gianfranco Peretti. Poter elaborare dati e informazioni elettronicamente mi affascinava, feci richiesta di poter far parte di questo laboratorio e fui accontentato.

Da quanto tempo lo frequenti?

Dal 1986 perché da allora sono sempre stato in contatto con l’ambiente scolastico, questo per merito dei prof. Albanese, Peretti, Stoppani e Voi sempre disponibili verso chi poteva avere bisogno del loro aiuto, dei loro suggerimenti.
In quei giorni il prof. Peretti riunì un gruppetto di ex corsisti per svolgere un’indagine sulla popolazione veneziana dal 1860 al 1960 con vari dati e incroci tra loro da elaborare al computer. Fu una bella esperienza e grande la soddisfazione quando il prof. Peretti mi fece vedere la conclusione dei lavori, un volumetto stampato in più copie per la divulgazione in varie scuole medie.
Ci fu un’atmosfera di grande collaborazione che ha inciso molto nel farmi continuare a seguire questo corso.

Possiedi un computer a casa?

Di computer ne possiedo due, un PC, cioè un personal computer compatibile e un QL della SINCLAR. Il QL lo acquistai nell’87, era lo stesso che veniva usato a scuola. Allora era uno dei computer più economici nonostante offrisse ed offre delle possibilità di lavoro soddisfacenti, come il programma di videoscrittura, di grafica, d’archivio, un tabellone elettronico, ma è nato con una memoria limitata, non è compatibile con altri computer e per registrare il lavoro svolto lo si doveva salvare su delle cartucce per MICRODRIVE, delle piccolissime cassette a nastro.
Lo stesso lavoro lo si doveva salvare su più cartucce perché le stesse non erano molto affidabili, il nastro si rovinava facilmente.
Questo era il mio QL nell’87, dico era perché successivamente feci ampliare la memoria, lo dotai di un floppy disk in modo da poter usare dei dischetti al posto delle cartucce.
Dopo qualche anno ebbi l’esigenza di poter lavorare con un computer affidabile, veloce nell’esecuzione dei programmi o comandi e la possibilità di poter registrare ciò che mi interessava su disco fisso.
Acquistai un PC 286 con 1 MB di memoria RAM e disco fisso da 20 MB.
Mi sembrava il massimo, ma da qualche mese l’ho sostituito con un PC 386, 4 MB di memoria e disco fisso da 120 MB.

Pensi di acquistarne altri?

Nonostante ne possieda già due di computer, come detto in precedenza, penso che in un prossimo futuro di comperarne uno portatile.

Hai trovato difficoltà e se si quali?

Penso che la vostra domanda, si riferisca alla difficoltà nell’uso del computer.
Devo dire che all’inizio non sapevo nemmeno accenderlo ma per questo c’era e c’è l’insegnante che passo a passo mi ha portato a familiarizzare con lo stesso tanto che qualche programmino l’ho svolto da solo.
È evidente però che ogniqualvolta si progetta qualcosa, ci si trova a dover imparare cose nuove e se alla fine raggiungo dei risultati, questi sono dovuti alle diverse ore passate ad esercitarmi con i vari programmi inseriti nel mio computer.

Trovi applicazioni al di fuori della scuola, nel lavoro, nella vita?

A questa domanda rispondo con una certa soddisfazione.
Quando si svolgono delle competizioni sportive a cui si debbano assegnare dei punteggi affinché una persona, una coppia o una squadra diventi prima classificata e le altre a seguire, occorrono i concorrenti, chi li giudica e assegna loro un punteggio e chi calcola i punteggi loro assegnati per formare una classifica. Una volta tale calcolo veniva svolto a mano. Ora esistono dei programmi computerizzati allo scopo. Anch’io sono riuscito a sviluppare un programma computerizzato che soddisfi tale esigenza nel campo del “Ballo”.
Una volta sparsasi la voce che ero e sono in possesso di un tale programma, sono stato più volte invitato a varie competizioni (a pagamento) avendo così la possibilità di mettere in pratica il programma stesso.
Oggi questo programma è già in circolazione per l’Italia.

Pensi di continuare?

Sperando che non mi succeda qualcosa d’imprevisto, certamente si.

Hai delle proposte da suggerire?

Spesso in questi anni mi son sentito rivolgermi questa frase e mai sono riuscito a proporne, sia perché ho sempre seguito i suggerimenti del prof. Peretti, e non è una cosa da poco, sia perché mi sento più a mio agio nel fare che non nel proporre.

Attualmente nel tuo corso cosa fai di interessante?

Stiamo facendo il giornale che state leggendo.
Non sono capace di dire una cosa per un’altra, perciò vi dirò subito che fino a qualche tempo fa mi annoiavo nel seguire le 1ezioni, si continuava a scrivere a macchina e tutto finiva lì. Da quando ho incominciato a lavorare con il programma EXCEL il mio interesse per questo lavoro si è ravvivato perché mi sento più portato a lavorare con le cifre, a fare calcoli. Ora, che questo per il mio corso sia interessante, non lo so, per me lo è certamente.

Trovi positiva questa esperienza?

Certamente. Non solo trovo positivo ciò che posso aver appreso o apprenderò di nuovo per quanto riguarda i lavori di laboratorio d’informatica, trovo positivo lo stare insieme, lo scambio di idee, il dialogare di qualsiasi argomento può arricchire culturalmente.

Le tue aspettative sono state soddisfatte o sono state deluse e se si perché?

Come dicevo poco prima il mio interesse per i lavori si è ravvivato perciò oggi mi ritengo soddisfatto.
Sta a me ora, oltre che seguire i suggerimenti dell’insegnante, approfondire le tecniche con l’ausilio dei manuali in mio possesso, affinché possa dare un contributo più consistente al gruppo del laboratorio d’informatica.