La copertina del libro di poesie
"Parole e colori"
Una fusione in vetro di Loris Andrea
Vianello |
Pur apprezzando le liberatorie
e gestuali opere pittoriche «giovanili» di Loris Andrea Vianello, che
evidenziano uno spirito inquieto, in continua «pulsazione», vivacemente
coinvolto nelle imprevedibilità del suo «viaggio» interiore, devo
confessare di aver provato vere e proprie emozioni al cospetto delle
complesse fusioni in vetro che l’artista veneziano ha progettato ed
elaborato nella sua più recente produzione. Uno degli aspetti del
processo creativo di Vianello che riesco a condividere maggiormente è lo
spirito sperimentale della sua ricerca, insaziabile nell’indagine delle
più bizzarre e stimolanti soluzioni tecniche adottabili con l’ausilio
del vetro. Nell’opera di Vianello il concetto di arte come area d’avventura
è quello che sento più appropriato ed è avvalorato dallo spirito di
giocosa curiosità che pervade tutto il suo processo evolutivo. La
dinamica genetica dell’iter creativo si nutre degli «umori» quotidiani
ma al tempo stesso vi si contrappone identificandosi in una sorta di
dimensione parallela ed alternativa che in definitiva s’impone come una
puntuale, inevitabile ed inesorabile «risposta» dell’«io» pressoché
«automatica». Il modello di società di mercato nel quale ci vediamo
immersi totalmente, impone, pur in un’apparente e rassicurante atmosfera
democraticamente libertaria, una globalizzante omologazione che tende
inesorabilmente a schiacciare, isolare ed escludere ogni evidente forma di
individualità, che non favorisce certo le logiche di mercato, tendenti ad
uniformare gusti e bisogni per limitare al massimo la differenziazione
produttiva. L’Arte di Vianello, manifestandosi attraverso l’estrinsecazione
della ricerca e della sperimentazione, rappresenta una viva testimonianza
di libertà individuale, capace di creare interrogativi e di stimolare la
fantasia. Dalla grande tradizione artigianale ed artistica che in terra
veneta affonda le sue più fertili radici, Loris Andrea Vianello ha tratto
le movenze istintive per un approccio creativo (e a dir il vero anche
originale, cosa assai rara al giorno d’oggi) alle tecniche del vetro
fuso. La stesura iniziale di polveri colorate, «murrine», barrette
filiformi e frammenti poliformi di vetro dai ricchi valori cromatici,
viene sapientemente inglobata in una massa fusa di vetro che avvolge ma al
tempo stesso evidenzia e fissa gli elementi stessi, determinando così la
configurazione di composizioni astratte dalle caratteristiche
imprevedibili che ci conducono in una generale atmosfera di gradevole e
stimolante leggerezza. Talune opere hanno la particolarità di uno strato
vetroso trasparente che ricopre l’intero elaborato, caratterizzandolo
con particolari ed imprevedibili effetti di sdoppiamento d’immagine e
profondità di campo. Dal punto di vista formale, le composizioni di
Vianello ci immergono in un’atmosfera di ampiezza ambientale nella quale
coloratissime frammentazioni, anche simbolicamente ludiche, sembrano
trovare la loro collocazione attraverso una sorta di galleggiamento che
induce all’eventualità del movimento in divenire. La leggerezza dei
frammenti e la loro disposizione nello spazio ci cullano in una dimensione
di sogno, nella quale la «realtà degli eventi» ci appare
«possibilista», in continua trasformazione, passibile di un’evoluzione
accattivante che sollecita la fantasia. Mi piace concludere queste note
riflessive affermando che il coraggio progettuale e lo spirito
entusiastico di Vianello, capace ancora d’incantarsi di fronte all’imprevedibilità
della sperimentazione, non solo approdano a risultati dall’originalità
evidente, ma affermano con gioia e spirito vivace la creatività e la
fantasia, offrendo quindi, in definitiva, una preziosa opportunità di
riflessione sulle grandi risorse e potenzialità dell’Uomo.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia
d’Arte di Pisa |