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di Graziella Mazzoni

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Origano: origanum vulgaris.

La cura naturale del nostro corpo ha origini lontanissime, si perdono nella notte dei tempi. In un primo momento l’uomo avrà sperimentato i rimedi imitando gli animali, poi sarà ricorso ai valori terapeutici delle forze della natura: acqua, sole, calore, ma ben presto si sarà accorto delle virtù curative delle piante imparando a distinguere le velenose dalle curative.
E così, col trascorrere dei secoli, le piante medicinali sono state l’unico rimedio contro le sofferenze dell’uomo e degli animali, l’unico tentativo di combattere le malattie nelle sue espressioni più varie. La fitoterapia, letteralmente "cura con le erbe", era ed è una scienza, tant’è vero che anche le industrie farmaceutiche si servono di estratti da piante, erbe e fiori per i loro prodotti.
Oggi sono in commercio medicine sofisticate, uscite dai laboratori chimici, grazie alle quali si possono curare malattie che solo pochi anni fa portavano a morte certa.
Nonostante si sappia che qualsiasi nostro disturbo verrà risolto in laboratorio, in questi ultimi tempi il bisogno di tornare alla natura è tornato e si è ripreso a pensare alle amiche erbe e come adoperarle senza ricorrere all’aiuto del medico. Viene da chiederci, appunto, perché ci sia questo nuovo orientamento verso la fitoterapia.
Ebbene, le farmacie sono piene di ogni sorta di medicine, ma sappiamo benissimo che ogni farmaco ha la sua controindicazione, mentre forse si crede che curare quei lievi disturbi con tisane e decotti come facevano i nostri antenati sia meno pericoloso o perlomeno scevro da effetti collaterali. C’è però una cosa da dire a coloro che vorranno avvicinarsi a questo mondo profumato e colorato, dovranno documentarsi con libri e illustrazioni specializzate, onde evitare di cogliere erbe velenose, a meno che non si ricorra ai preparati già pronti che si vendono in erboristeria.
E’ come andar per funghi, puoi comprarli in negozio, ma quanto è più bello e gratificante andare nei boschi e cercarli? Saperli riconoscere è però indispensabile per non incorrere in tragiche conseguenze.
E allora perché non provare, magari iniziando a coltivare alcune piantine sul terrazzo, oppure metterle a dimora in giardino se si è fortunate ad averlo, creando così un piccolo erbario personale?
Vedremo intanto di poter dare qualche indicazione sul metodo di utilizzo di alcune erbe.
Per esempio chi non ha mai avuto acidità di stomaco?
Quel fastidioso bruciore che ci accompagna spesso dopo aver mangiato, si può curare con la seguente terapia erboristica.



Calamo aromatico:
ocorus calamus.



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Valeriana: valeriana                 officinalis.



Infuso
: Valeriana (radice) Calamo aromatico (rizoma) Origano (fiori).

Preparare un miscuglio con 50 g. di Valeriana; g. 30 di Calamo aromatico e g. 20 di Origano e porne g. 10 in 300 di acqua bollente. Lasciare a riposo per un quarto d’ora e berne mezzo bicchiere prima dei pasti.

Origano: Origanum vulgaris. Erba delle famiglie delle labiate. Ha fiori piccoli e rossastri, possiede un forte aroma. E’ coltivato negli orti e fiorisce da giugno a settembre..

Valeriana: Valeriana officinalis. Pianta della famiglia delle valerianacee. Ha fiori rossi a ombrello molto profumati. Si trova nei boschi e nelle località montane.

Calamo aromatico: Ocorus calamus. Pianta acquatica perenne della famiglia delle Aracee. Ha foglie molto lunghe, simili a spade, riunite a ciuffi. Il fusto è carnoso e triangolare con inflorescenza verdastra. Il rizoma è grosso e ricco di squame. Originario dell’Asia, si trova anche in Italia, soprattutto lungo i fiumi e nei luoghi palustri.


Glossario

Decotto

E’ il risultato di una decozione che consiste nel far bollire le erbe in pentola chiusa da 10 a 30 minuti circa e poi filtrare. 

Infuso

E’ il risultato di un’infusione che si prepara versando sulle erbe acqua bollente. 

Cataplasma

E’ un composto di olii, amidi, mucillaggini che si applicano a caldo sulla parte da curare. 

Macerazione

Si ottiene mantenendo le erbe nell’acqua fredda, nel vino o nell’olio per alcune ore, alcuni giorni o qualche settimana, a discrezione della ricetta. 

Sciroppo

Si ottiene aggiungendo all’infuso o al decotto una notevole quantità di zucchero fino alla percentuale del 70%. 

Tintura

Si ottiene facendo macerare per cinque dieci giorni una parte di droga secca polverizzata in quattro parti di alcool.

Tisana

Sono infusi, decotti o macerati preparati con molta acqua per essere usati come bevande abituali.