Ultima chiacchierata sulla multimedialità (3)
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di Gianfranco Peretti

Si conclude con questo numero la carrellata sulla Multimedialità che sta diventando il modo più diffuso per trasmettere informazioni e prodotti per il divertimento e la cultura. Per il fatto di richiedere a chi se ne occupa numerose e spesso nuove competenze, abbiamo ritenuto opportuno dedicare alla Multimedialità un Laboratorio, ormai operante da alcuni anni e che ha al suo attivo 2 CD ROM.

Creare video

I video (immagini in movimento di eventi reali) costituiscono la principale attrattiva del mondo dei multimedia, ma sono difficili da realizzare e costosi da produrre, richiedono macchine molto potenti, processori avanzati e occupano una notevole quantità di spazio su disco.
Le tecnologie attuali possono fare praticamente ogni cosa con il suono e le immagini fisse, ma sono appena all’altezza di proporre video molto semplici. Prestazioni video affidabili si avranno solo in futuro; per ora bisogna accontentarsi di ciò, e non è poco, che è stato fin qui realizzato.
Quanti sono i dati i in gioco in un video? Un’immagine a colori, a 24 bit, a pieno schermo, occupa circa un megabyte. In televisione passano trenta immagini sullo schermo ogni secondo (anche se la TV, a differenza del computer, compone ogni immagine in due fasi: nella prima compaiono tutte le linee dispari, nella seconda quelle pari).
Per arrivare a una risoluzione simile bisognerebbe far passare 30 megabyte di dati video attraverso il sistema ogni secondo. Una unità CD-ROM a velocità discreta potrebbe trasmettere solo un decimo di questi dati ogni secondo. Anche se riuscisse a trasmettere 30 megabyte di dati al secondo, un CD-ROM potrebbe contenere solo una ventina di secondi di immagini video.


Ci sono una serie di accorgimenti per ridurre la quantità di spazio su disco occupata dai dati video e per sapere quanta potenza occorre al computer per trasmetterli regolarmente. La prima cosa da fare e ridurre il numero di fotogrammi per secondo. Ciò fa scorrere le immagini un po’ a sbalzi ma con 15 fotogrammi per secondo si riesce ad avere un buona visione (se non si pretende il massimo). Si possono usare meno di 15 fotogrammi al secondo e ottenere prodotti ancora compatibili con le proprie esigenze.
Si può anche ridurre la risoluzione del video, la profondità di colore, cioè il numero di bit relativi a informazioni sul colore contenuti in ogni pixel.
Se dopo aver deciso le dimensioni, la velocità delle immagini e la profondità del colore si vuole ridurre l’occupazione di spazio richiesto dal video, si deve ricorre alla compressione. Ci sono vari codec (sistemi per la compressione e la decompressione) che si possono usare per ridurre la quantita di spazio su disco richiesta da un video.
I codec fanno perdere qualcosa in definizione dei dettagli ma minimizzano la perdita di qualità di un video massimizzando nel contempo il risparmio di dati.
Motion JPEG, il codec più usato nei lavori di editing su video, comprime ogni fotogramma. Non si basa comunque sul metodo della non-ripetizione di elementi-ricorrenti fotogramma per fotogramma. II sistema motion JPEG è considerato simmetrico perché impiega lo stesso tempo per comprimere e decomprimere un’immagine.


Catturare video

L’ informazione video che esce da una piastra di videoregistrazione è di tipo analogico. Non è stata codificata in una serie di numeri, ma è un segnale d’onda che indica quale colore di una gamma infinita compone il punto sullo schermo in un dato momento considerato.
Non è il caso di provare a registrare direttamente un video nel computer; ci sono troppi possibili imprevisti connessi alla cattura di immagini video tramite computer; inoltre, un computer è troppo scomodo da portare in giro. Sarà meglio usare una buona videocamera con il miglior formato di registrazione disponibile (gli standard Hi 8 o S-VHS hanno una migliore qualità di immagine rispetto a VHS). Nel caso vogliate produrre immagini in formato ridotto e a bassa risoluzione non preoccupatevi di avere un’attrezzatura professionale perché in ogni caso perdereste gran parte dei dettagli.
Per questi lavori ci sono eccellenti piastre di videoregistrazione professionali ma per progetti semplici si possono usare i videoregistratori normalmente in commercio a patto che siano di buon livello. Se si vogliono realizzare mixaggi complessi di video (sovrapposizioni o stacchi veloci) o se si intende usare il computer per montare il video e poi riversarlo in cassetta o mandarlo in onda, allora è necessario disporre di un banco per l’editing professionale e di altra attrezzatura specifica.
Ci sono in commercio pacchetti software per l’editing di video, molti per l’ambiente Macintosh e un buon numero per PC. Bisogna individuare un prodotto che non solo soddisfi le proprie esigenze ma che sia adeguato alle conoscenze che si hanno sul funzionamento dei video, dato che questi pacchetti sono spesso concepiti per scopi professionali.
Per i video ad alta risoluzione occorre disporre di un buon disco fisso, con una capacità di vari gigabyte e molto veloce per permettere il continuo riversamento di dati. Si possono trovare dischi fissi appositamente progettati per il mercato video. Non sono solo capaci e veloci, ma riescono a ridurre al minimo le interruzioni necessarie al proprio funzionamento interno (interruzioni che possono bloccare un flusso continuo di dati).
La scheda per l’acquisizione video è il cuore del processo. Questo tipo di scheda prende i dati analogici in arrivo, li converte in una griglia di pixel con colori ordinati numericamente (video digitale) e poi li comprime. Esistono schede per la trasmissione di video che danno risultati accettabili se si usano formati assai ridotti; costano poche centinaia di migiaia di lire e si prestano per utilizzi amatoriali. Le schede che trasmettono video a velocità normale, a pieno schermo, con colori a 24 bit costano vari milioni.
Le schede di qualità superiore trasmettono ogni fotogramma come se fosse una immagine fissa compressa grazie allo schema di compressione JPEG . Nonostante che la compressione determini una perdita di informazioni, con immagini in movimento è piu difficile notare la perdita di dettagli rispetto a quando si hanno immagini statiche.


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Creare animazioni

Animazione deriva da un verbo latino che significa dare vita ed è proprio questo che l’animazione compie in un progetto multimediale. Sentendo la parola animazione, generalmente si pensa ai cartoni animati di Topolino o Superman, ma il termine si riferisce a qualunque altra illusione di movimento. Su computer si puo vedere:
• un puntatore che si sposta lungo una pagina;
• il logo di una società che scende dall’alto;
• un veicolo spaziale che distrugge l’intera armata nemica in un videogame; ecc.

Capire la tecnica essenziale per la realizzazione dei tradizionali cartoni animati aiuta a capire l’animazione tramite computer. I personaggi che si muovono in una scena sono figure disegnate su una superficie trasparente. Una serie di disegni rappresenta il personaggio in diverse posizioni.
Le parti non mobili della scena (come l’erba e gli alberi) si trovano su un unico sfondo disegnato. Ogni tavola trasparente viene sovrapposta allo sfondo e fotografata in modo che il personaggio sulla tavola sembri interagire con lo sfondo.
Sovrapponendo una tavola alla volta allo sfondo e fotografandola, si ottiene una sequenza di immagini che, quando scorrono rapidamente, danno l’illusione del movimento del personaggio sullo sfondo. Le tavole con il personaggio e lo sfondo possono venire separate e usate in situazioni diverse senza doverle ridisegnare. In una presentazione multimedia si possono includere animazioni usando il vecchio sistema di fotografare le tavole disegnate e i fondali e poi riversarle nel computer come video.
La tendenza attuale è, invece, di costruire le animazioni direttamente al computer, naturalmente con l’ausilio di programmi dedicati. Il vantaggio è che viene saltata la fase della digitalizzazione e che le animazioni possono essere agevolmente modificate o corrette.
Uno dei programmi attualmente più usati, soprattutto per animazioni destinate a essere pubblicate su Internet è Macromedia Flash in quanto consente degli ottimi livelli di compressione, grazie soprattutto al fatto che i disegni sono realizzati con tecnica vettoriale.
Un capitolo a parte è l’animazione a 3D; si tratta di una tecnica decisamente non alla portata di tutti e che richiede attrezzature di notevole costo. Il processore o la scheda grafica dedicata a questo tipo di animazioni devono essere molto potenti in quanto il movimento degli oggetti tridimensionali deve essere calcolato in tempo reale per poter dare l’illusione di una rappresentazione realistica.