Salute

A ognuno il proprio fiore, a ognuno la sua anima.



a cura di Graziella Mazzoni

E sono proprio le semplici erbe dei campi, provenienti dalla natura, dove tutto è armonia, che entrando in risonanza con noi, ci riportano in contatto con la natura.
Edward Bach


Non mi toccare

Rara in Italia, comune in Inghilterra, cresce sulle rive dei fiumi. I fiori di un bel colore malva, sbocciano da luglio a settembre. I semi contenuti in un baccello, vengono espulsi e lanciati lontano, come proiettili.

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Cosa te ne fai delle tue doti, della tua intelligenza, della tua rapidità, se poi ti lasci tutti alle spalle e resti solo? Per una volta rallenta e goditi gli altri e il panorama.


Cicoria selvatica

E’ un arbusto che cresce ai margini dei terreni coltivati e lungo il ciglio delle strade. Alto fino a 1 m. da luglio a ottobre si copre di piccoli fiori di colore celeste intenso che si schiudono al mattino, con la luce del nuovo giorno.

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Non puoi costringere nessuno ad amarti, però sei libero d’amare, tanto, e se ami davvero, l’amore arriverà… perché l’amore si nutre d’amore.


Agrimonia

Cresce nei campi, sugli argini dei corsi d’acqua e sul ciglio delle strade. Fiorisce da maggio a ottobre: i fiori gialli, con cinque petali e i pistilli viola. Radici e foglie sono utilizzate per tisane e decotti disintossicanti per il fegato.

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Nessuno ti può amare veramente, se nessuno ti conosce veramente! E allora a che serve essere sempre allegro, se il tuo sorriso è una maschera che non puoi togliere mai?

Penso che molti di coloro che leggono la nostra rivista, abbiano apprezzato l’articolo sulla salute: erbe officinali ed oli essenziali. Allora, continuando per questa strada, cercherò di spiegare cosa sono i fiori di Bach sperando di non annoiarvi troppo.

Chi era Bach?

Edward Bach (1886-1936) fu un pioniere della ricerca medica. Studiò all’University College Hospital di Londra, dove lavorò come assistente batteriologico durante la prima guerra mondiale. Le sue scoperte sui batteri intestinali rappresentarono un contributo importante alla medicina contemporanea.
Fu tuttavia solo quando entrò nel London Homeopatic Hospital, nel marzo del 1919, che cominciò a sviluppare il suo lavoro nel modo in cui lo avrebbe reso famoso. I suoi studi vertevano sulla ricerca di rimedi erboristici che fossero disponibili a tutti per autocurarsi. Bach affiancava pensieri filosofici nella sua ricerca. Scoprì su sé stesso che l’energia prodotta da una grande passione, era in grado di sconfiggere qualsiasi malanno.
Grazie all’omeopatia riuscì a sintetizzare le proprie scoperte arrivando alla preparazione di nuovi vaccini che lui chiamò “nosodi” che ancora oggi hanno una larga applicazione per la cura di alcune malattie croniche. Nel 1930 tornò nel Galles, sua terra natia, lasciando una carriera avviata e qui cercò di perfezionare i suoi vaccini che come tutti i vaccini erano prodotti da batteri. Raccolse, durante le sue lunghe passeggiate nella natura, i primi due rimedi: mimulus e impatiens. Con questi preparò dei nuovi “nosodi”. Scelse anche dei pazienti atti a ricevere questo metodo di cure e si lasciò guidare dall’intuito, cercando le somiglianze tra pianta e profilo psicologico del paziente. Mimulus, fiore che appare fragile, fu somministrato a pazienti che mostravano timidezza, piccole paure; impatiens, fiore “impulsivo” che proietta lontano da sé i propri semi, fu somministrato a pazienti più nervosi, sbrigativi.
I risultati furono soddisfacenti. La strada era tracciata. Arrivò così all’identificazione dei primi dodici “guaritori” legati a dodici stati d’animo negativi che era necessario riequilibrare per raggiungere uno stadio di salute reale, che tenesse conto del corpo e dell’anima.
Continuò la sua ricerca che si concluse nel1935 con l’identificazione dei 38 “rimedi” che ancora oggi sono la struttura del suo metodo di cura. Contemporaneamente divulgò quanto aveva scoperto e cercò d’insegnarlo anche ai suoi colleghi, cosa che gli procurò, molti problemi con i rappresentanti più conservatori della classe medica. Fu forse per questo che chiese di essere depennato dall’ordine dei Medici, dichiarando di voler essere considerato solo un erborista.
Morì nel sonno nella sua casa nel Sassex, ora sede del Bach Centre, nel 1936.

Cosa sono i fiori di Bach

Il metodo ideato da Bach viene chiamato floriterapia, cioè terapia con i fiori. Si tratta di un procedimento che utilizza essenze di fiori soprattutto selvatici, raccolti in zone incon-taminate e nel momento di massima fioritura, quando il loro potenziale energetico è al culmine. Le essenze vengono ottenute mediante due diversi procedimenti, entrambi del tutto naturali.
Il metodo base consiste nel porre i fiori in una ciotola di vetro piena di acqua purissima, il contenitore va lasciato al sole per 3-4 ore, quindi si eliminano i fiori, si filtra l’acqua, alla quale si aggiunge una pari quantità di brendy come conservante. Nel secondo procedimento la tecnica usata è quella dell’ebollizione: anche in questo caso si usa acqua purissima e brendy come conservante.
Le essenze vengono poi imbottigliate in flaconi da 10 ml., gli stessi che si trovano in commercio sotto il nome di “Tintura Madre”.

Come agiscono i fiori di Bach

La floriterapia è una cura dolce, naturale che mira a restituire armonia al corpo e alla psiche del paziente. Il presupposto è che all’interno di ogni essere umano, anche se malato, ci siano le energie necessarie e sufficienti per ottenere una completa guarigione: si tratta solo di bloccarla, in modo che queste energie siano libere di agire all’interno. E qui le essenze identificate da Bach che come si è detto, sono 38 più un “rimedio” di “pronto soccorso” il Rescue Remedy, possono essere combinate tra loro a seconda delle necessità individuali.

Come funzionano i fiori di Bach?

Nel suo libro “Guarisci te stesso”, Bach sottolinea come la malattia, così come noi la conosciamo, non sia altro che l’aspetto superficiale di un malessere profondo. Secondo la sua teoria ci sarebbe una disarmonia tra anima e mente. In quest’ottica l’unico modo per guarire è di mettere a nudo tale squilibrio e rigenerare se stessi dall’interno. E’ secondo questo principio che agiscono i fiori di Bach.
Ma come è possibile che una semplice essenza possa avere degli effetti tanto profondi? Una delle ipotesi sostenute da chi studia e utilizza i rimedi di Bach, è che l’acqua in cui sono diluite le essenze, metta in risonanza la vibrazione energetica del paziente, riequilibrando le disarmonie di quest’ ultimo. Sia come sia, i fiori di Bach funzionano e anche con pazienti che non sanno di assumerli. Detto questo non resta che scegliere il nostro rimedio personale.


La scelta dei rimedi

Un colloquio con un terapeuta è la via migliore per decidere quali fiori utilizzare. Si potrebbe fare anche da soli, ma è umanamente possibile barare con noi stessi è quindi meglio affidarci ad un esperto che faccia da specchio ai nostri turbamenti, aiutandoci a capire la nostra personalità.


 


I difetti nella nostra natura si manifestano in 12 diversi stati d’animo, per ciascuno dei quali esiste un’erba che ci può restituire la salute.


i 12 stati

Debolezza
Disperazione
Paura
Tormento
Indecisione
Indifferenza
Irritabilità
Sfiducia in sé Scoraggiamento Entusiasmo
Impazienza
Dolore


nome delle erbe

Cacciafebbre
Eliantemo
Mimolo giallo
Agrimonia
Centigrani
Clematide
Cicoria selvatica
Cerato
Genziana autunnale Verbena
Non mi toccare
Violetta d’acqua


nome botanico

Centaurium umbellatum Helianthemum vulgare 
Mimulus guttatus 
Agrimonia eupatoria Scleranthus annuus 
Clematis vitalba
Cichorium intybus 
Ceratostigma Willmottiana Gentiana Amarella 
Verbena Officinalis 
Impatiens glandulifera 
Hottonia Palustris