Inchieste
Diamo i numeri



a cura della redazione

Sette “giornali” fa (1997) facemmo un primo bilancio distribuendo con la nostra rivista, allora molto giovane, un questionario in cui i corsisti esprimevano il loro giudizio sulla rivista e i risultati furono molto lusinghieri.





 


 

 








 

La raccolta di alcuni dati personali, ci permise di fare una sorta di identikit del corsista e raccogliere informazioni molto utili per costruire un giornale che fosse il più possibile vicino alle esigenze dei nostri lettori. 
Ora che nella scuola siamo quadruplicati di numero, abbiamo voluto ripetere l’esperimento ed il risultato è stato ottimo. 
Ciò dimostra che la redazione ha lavorato bene ed è motivo di orgoglio sapere che il nostro modesto contributo è apprezzato. Abbiamo anche avuto la conferma di essere sulla strada giusta e di avere messo a frutto le indicazioni che ci erano venute dai nostri lettori. 
Sarà ora interessante vedere come nel frattempo sia cambiata la fisionomia dei corsisti e come ciò debba indurci, nonostante il generale apprezzamento per il nostro lavoro, ad aggiustare ulteriormente il tiro
Al di là dei freddi numeri, che vi mostriamo nella pagina a fianco, abbiamo molto gradito i vostri commenti e suggerimenti. Eccone un breve campionario: 
Mi piacciono gli articoli che parlano del nostro passato, come eravamo”. 
“Sono tutti interessanti e ben scritti.” 
“...mi hanno dato l’occasione per conoscere i vari corsi che si tengono in questo istituto; i più nuovi mi hanno dato un’euforica gioia e voglia di potermi iscrivere...” “Grazie per il lavoro fatto e per quello che farete.” 
“Tutti gli argomenti trattati hanno il loro interesse; ora che conosciamo la pubblicazione possiamo anche arricchire i vari temi con le competenze personali.” 
“Il commento sulla filosofia, tanto che alla prima occasione un libro di filosofia voglio leggerlo.” 
“... augurare a tutti i corsisti di poter continuare a fruire di questa rivista, come importante opportunità di arricchimento personale...” 
“Inserirei qualche articolo fatto dalle persone straniere che frequentano la scuola sui loro paesi lontani.
” 
Possiamo dire che è stato un coro unanime di elogi e incitamenti a continuare. Richiesti di dare un voto da 0 a 10, i nostri lettori ci hanno gratificato con un voto medio di 9; il 40% ci ha dato 10 e l’85% un voto superiore a 8. 
Unanime? Non esattamente. Abbiamo una voce discordante, una lettrice che, bontà sua, ci ha appioppato un misero 6. Il motivo? 
In 6 righe c’erano 3 errori; ciò ha fatto sì che mi avvicinassi agli altri articoli con circospezione perché, amando leggere per conoscere, non ammetto errori così macroscopici.” 
E’ vero: avevamo scritto Amamorfosi, Bonomini e Moranti invece che Anamorfosi, Borromini e Morandi e di questo ci scusiamo con i nostri lettori. Alla gentile lettrice vorremmo solo ricordare che refusi di questo genere li può trovare in qualsiasi giornale e il nostro spassionato consiglio è che si occupi maggiormente delle questioni di sostanza piuttosto che di quelle di forma. 
Può essere interessante dare conto dell’apprezzamento che hanno avuto gli articoli dell’ultimo numero di EP. Grande successo hanno avuto I dintorni di Mestre e I Luned’Arte, ciascuno con 52 preferenze; seguono Internet in cucina (42), I lavori dei corsisti (39), Salute, Filosofia, Toponomastica (39) e via via tutti gli altri. In generale si sente il bisogno di approfondire le questioni che riguardano il territorio, la scuola e la salute e ciò è chiaramente espresso anche nelle richieste per le pubblicazioni future. A noi spetta di raccogliere i suggerimenti dei lettori. A partire da questo numero.




intervistati: 93
      maschi: 25
   femmine: 68


titolo di studio

elementare:   8
          media: 50
    superiore: 26
          laurea:   9

               voto medio dato alla rivista ep: 9

Nel riquadro 3 grafici che danno una serie di informazioni molto interessanti sulla composizione demografica dei nostri corsisti e permettono di fare un confronto con la situazione al 1997. 
Il divario fra maschi e femmine si è notevolmente accorciato; è un dato confortante. Pur essendo le femmine ancora la stragrande maggioranza, ora la proporzione è di 73% contro il 27%. I maschi erano appena il 10% nel ‘97. 
E’ molto evidente l’incremento dell’età media. La prevalenza che spettava alla classe di età compresa tra 45 e 54 anni, ora si è spostata alla classe successiva, quella tra 55 e 64. 
Per quanto riguarda l’occupazione, vi è un curioso, ma non imprevisto passaggio di testimone dalle casalinghe (scese dal 69 al 36%) ai pensionati (che salgono dal 26 al 55%).


occupazione


maschi e femmine







classi d’età