Nuovo Corso
a cura di Speranza Visentin

La tessitura è l’arte di
costruire un tessuto.
Si ottiene con l’intreccio
dei fili di ordito con
quello di trama.


Telaio verticale della Valcamonica e graffiti scoperti in grotte preistoriche.


Donne al telaio



Telaio orizzontale

Intreccio su telaio a quadro

Manufatto confezionato

 

 

Mirabili pitture rupestri, antiche di millenni, scoperte in diversi punti della terra, ci offrono la prova che l’uomo conosceva sin dall’età preistorica l’arte di decorare una parete, sia pure con mezzi rudimentali. Al riparo dell’azione distruttrice del tempo e degli agenti atmosferici, graffiti e dipinti preistorici hanno conservato intatta sino ad oggi la primitiva freschezza. Non toccò la stessa sorte alle altre testimonianze dell’ingegno umano durante il lungo oscuro periodo della preistoria. Resti di tessuti con motivi ornamentali furono rinvenuti fra gli strati di torba sotto cui rimasero sepolte le città lacustri. Si tratta di ben miseri reperti, che provano tuttavia la conoscenza dell’arte e della tessitura già da quelle lontane epoche. Non sappiamo dove e quando qualcuno abbia avuto la geniale idea di tendere per la prima volta tra due paletti drizzati verticalmente (telaio a licci alti) o disposti orizzontalmente (telaio a licci bassi) una serie di fili ordinati in un fascio e di far passare tra questi, dai pari ai dispari o viceversa, un altro filo che li incrociasse, e così via sino alla cimosa, per riprendere quindi in senso inverso.
È certo però che con quell’idea era nata l’arte della tessitura e si era scoperta l’operazione fondamentale per fabbricare l’arazzo. Documenti scritti e frammenti di tessuti attestano che l’arte del liccio era praticata dai tempi più lontani dagli Egizi, dagli Ebrei e dai Greci.
Grazie agli scavi e alle ricerche di archeologi e storici siamo venuti a conoscenza di antichi tessuti: alcuni provengono dalla Cina, altri dal Perù, ma i più interessanti, i più belli e anche i più numerosi sono i tessuti copti, che ci giungono dall’Egitto.
Risalgono ai primi secoli dell’era cristiana e presentano un tipo di intreccio identico a quello degli arazzi odierni. Anche se i gesti che si compiono sono sempre gli stessi, se gli strumenti e i metodi in uso sono rimasti pressoché identici, poche professioni artistiche sono restate immuni da modifiche suggerite dai progressi della tecnica. Poco interessa sapere se il primo rudimentale a licci bassi, probabilmente di origine orientale precedette o seguì il telaio a licci alti impiegato per tempo in Egitto: a parte certi congegni differenti, il principio è il medesimo e uguali sono i risultati che se ne ottengono.

Storia della tessitura
La storia della tessitura segue passo passo quella dell’umanità, cercando di migliorare i manufatti e velocizzare il lavoro. L’uomo costruisce macchinari sempre più complessi in cui le macchine condizionano e determinano la vita della popolazione occupata nel settore tessile. Nell’antichità la tessitura era gestita in ambito familiare o con piccole imprese artigianali, ma già presso i Romani le fasi della lavorazione della lana e del lino cominciarono ad essere organizzate in officine specializzate in una sola lavorazione dove la manodopera era fornita dagli schiavi. Con la rete dei commerci giungevano in Italia materie prime e coloranti non solo dal Mediterraneo ma anche dall’oriente. Con il crollo dell’impero romano la tessitura ritorna a una gestione locale, solo verso la metà del XII secolo riprende con una produzione organizzata grazie alla confraternita degli Umiliati, dedita alla lavorazione della lana, che partendo dal Milanese costruì coi suoi conventi una prosperosa industria che si diffuse in tutto il nord Italia. Con la ripresa dei commerci l’industria della lana, forse l’unica produzione che poteva definirsi tale, diede ricchezza alle città che la praticavano: Milano, Vicenza, Bologna, Firenze; e potenza alle corporazioni che gestivano i vari settori; Arte di Calimala, Arte della Lana, Arte della Seta, Arte dei Tintori. Con la sua dedizione ai commerci è Firenze che si afferma come centro di importazione e esportazione dei manufatti di tessitura. Nel rinascimento la tessitura raggiunge un alto livello tecnico, grazie anche all’importazione della seta, materiale finissimo, lucido e resistente, con il quale vengono prodotti tessuti preziosi: raso, damasco, broccato, velluto, con disegni complessi e aggiunte d’oro e argento. All’inizio del XIX secolo la produzione tessile si meccanicizza e razionalizza. Joseph-Marie Jacquard, francese, inventa il telaio dove una scheda perforata comanda il movimento dei licci permettendo l’esecuzione di disegni molto complessi con il lavoro di un solo tessitore; il telaio esce da un ambito artigianale e domestico per diventare uno degli artefici della rivoluzione industriale.

Fasi della tessitura
Indispensabile è avere del filato, fibra tessile ritorta, filata a formare un filo.
Per costruire un tessuto si possono utilizzare molti mezzi, dai più semplici, ai più complessi.
Nel tessuto più semplice, la tela, i fili di ordito verticali sono divisi in due serie, quelli pari e quelli dispari; aprendo le due serie, una in alto e l’altra in basso, si ottiene un varco (passo) in cui si inserisce il filo di trama orizzontale. Con lo scambio di posto delle serie, quella che era in alto va in basso e viceversa, si ottiene un incrocio che blocca il filo di trama; questo deve essere battuto, cioè schiacciato, contro la trama precedente costruendo il tessuto.

Tipi di telaio

Telaio a pesi: è quello usato fin dalla preistoria. Documentato sulle incisioni rupestri in Valcamonica.

Telaio pettine – liccio: molti sono i mezzi con cui posso costruire un tessuto, da un cartone con i bordi dentellati a una cornice di legno (telaio a cornice).

Il telaio verticale: viene a tutt’oggi utilizzato in Asia Minore e nel Nord Africa per la tessitura dei tappeti e dagli indiani Navajo per confezionare le loro famose coperte. In Sud America il telaio tradizionale è a tensione, la tensione dell’ordito viene ottenuta dal tessitore tirando col peso del proprio corpo i fili che vengono legati a un punto fisso (albero o chiodo).

I telai artigianali: costruiti in legno con un lavoro manuale identico a quello dell’antichità. Per la tessitura degli arazzi se ne usano due tipi: il telaio ad alto liccio e il telaio a basso liccio. Oggi si usano, per l’hobbystica, piccoli telai chiamati a pettine liccio, dove la funzione di apertura del passo e di battitura viene svolta da un solo attrezzo, il pettine liccio appunto; questi telai permettono di produrre solamente tela.

Il telaio Jacquard: è un telaio dove al posto dei licci vi è un incastellatura con cartoni forati che, permettendo il movimento di ogni singolo filo secondo il disegno del cartone, permette l’esecuzione di complessi disegni e intrecci sul tessuto. L’introduzione della jacquard elettronica ha portato innumerevoli benefici, sia di cambio articolo rapido sia nell’archiviazione di disegni jacquard su hard disk o floppy disk, inoltre ha permesso di aumentare notevolmente il rapporto del disegno sul tessuto.

I telai industriali: oggi sono macchinari complessi automatici, il tessitore deve solo intervenire per la rottura ordito (segnalata dal guardia ordito) e per la trama. Ogni tipo di telaio per la fabbricazione di tessuti a elementi rettilinei esegue delle operazioni fondamentali opportunamente sincronizzate, che sono: l’apertura del passo; l’inserzione della trama attraverso il passo; la battuta della trama inserita contro il tessuto già formato; lo svolgimento dell’ordito; l’avvolgimento del tessuto.

L’insegnante Teodolinda Caorlin con le corsiste Alcune corsiste

 

Il parere delle corsiste

Speranza: a me il corso di tessitura è piaciuto molto, mi ricorda quando da ragazzina in collegio costruivo le sciarpe di lana a telaio. Ora invece le immagini e i campioni di tessitura che ci ha fatto vedere Linda, la nostra insegnante, sono delle vere opere d’arte.

Ennia: Ho sempre avuto una grande curiosità per tutte le arti creative e in particolare per quelle manuali. Ho trovato la cosa piacevole e divertente.

Paola: Ho iniziato il corso per curiosità, non avevo mai visto un telaio e volevo provare, è stato simpatico e divertente.

Roberta: Il corso che abbiamo intrapreso con la signora Linda nel mese di ottobre relativo alla tessitura è stato sino ad ora interessante e piacevole. Abbiamo imparato alcuni dei punti per intraprendere l’arte di tessere; cose semplici all’inizio che, volendo approfondire nel tempo, possono uscire dei bei lavori, come ho potuto ammirare quelli nel catalogo eseguiti a suo tempo da Linda, che sono dei veri capolavori. Spero di poter continuare e di costruire qualcosa di discreto.

Chiara e Rosanna: ci siamo iscritte al corso di telaio per fare insieme qualcosa di manuale e...creativo, abbiamo trovato nuove amiche e una possibilità di esprimerci che ha il sapore e la pazienza delle arti antiche. Ci emoziona vedere come attraverso il lavoro delle nostre mani e fili di lana si crea... qualcosa...che non sappiamo ancora come chiamare, ma ci piace!!!

Rosanna: Trame e orditi possibilità infinite per giocare e stare insieme.