Si è attivato nell’ottobre 2008, presso l’Associazione Culturale Nicola Saba di Mestre, un Laboratorio Studio di Qi Gong (Chi Kung) Tecnica dell’Energia.
La nuova iniziativa, espressione della costante volontà di approfondire lo studio delle Arti e Discipline Orientali, iniziato nel 2002
(EP, n° 13, settembre 2003,
p. 27), rappresenta un ulteriore interesse per la filosofia, il pensiero e la Medicina Tradizionale Cinese
(M.T.C.
in EP, n° 14, settembre
2004, p. 14).
Qi Gong
Ideogramma cinese del Qi Gong
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Il Qi Gong, scritto talvolta Chi Kung (si pronuncia in entrambi i casi Ci Cung), è un’antica pratica (l’origine sembra risalire a circa 4000 anni fa) che rientra nell’ambito della Medicina Tradizionale Cinese (M.T.C.).
Possiamo definire il Qi Gong (Chi Kung) come una disciplina che ha come obiettivo il mantenimento della salute ed è conosciuto come “l’arte di nutrire la vita”, perchè migliora la condizione personale aumentando le difese immunitarie e rafforzando sia il corpo che la mente.
Adatto a tutti, il Qi Gong (Chi Kung), attraverso semplici esercizi eseguiti con la mente quieta e in completo rilassamento fisico, permette la percezione e lo sviluppo dell’energia interna e l’acquisizione di una consapevolezza nuova, che consente di interagire in modo positivo con gli altri e con l’ambiente.
La parola “Qi” o “Chi” (pronuncia Ci) si può tradurre con “energia sottile”, “mente”, “spirito”, ma anche “energia universale” (presente in tutto l’Universo, nel cielo, nella terra e negli esseri umani): una energia che non si può vedere, ma si avverte con la pratica.
“Kung” significa “lavoro”, “esercizio”, “studio” e si riferisce ad ogni allenamento che richieda pazienza e tempo.
“Qi Gong (Chi Kung)” si può dunque intendere come “lavoro con l’energia”.
Agli inizi, la pratica consiste nel calmare la mente e rilassare il corpo: mediante alcuni esercizi di decontrazione e di ascolto ci si abitua ad assumere una postura corretta, a percepire la differenza tra tensione e distensione e a regolare il ritmo del proprio respiro, che con il tempo diviene sempre più profondo, sottile e silenzioso.
Nella pratica del Qi Gong (Chi Kung), coltivare questi tre punti fondamentali (“quietare la mente”, “rilassare il corpo”, “regolare il respiro”) permette un’attività ordinata e non confusa, garantisce una condizione di tranquillità di cuore e di intenzione, prepara e favorisce la circolazione dell’energia ed aiuta a raggiungere uno stato di benessere personale in armonico rapporto con gli altri e con la natura.
Si distinguono numerosi tipi di Qi Gong (Chi Kung), espressione di diverse correnti di pensiero e di differenti obiettivi. Tra i più significativi, per storia, tradizione e diffusione: il Qi Gong Medico, ritenuto la forma più antica di Qi Gong, finalizzato alla prevenzione e cura delle malattie; la pratica Taoista, che fa capo ai testi dei maestri Lao Tzi e Zhuang Tzi e ricerca l’ “armonia con la natura” e la “purificazione” della mente e del corpo; la pratica Confuciana, che prende il nome dal filosofo Confucio e insegna a seguire la “virtù” e il rispetto dei “riti” e dell’ordine sociale; la pratica Buddhista, introdotta in Cina dai monaci indiani e tibetani che, attraverso la “meditazione” e il “distacco”, favorisce una nuova visione di se stessi e della realtà (“risveglio”).
Di sviluppo relativamente recente (6° sec. d.C.) il Qi Gong Marziale, rivolto a migliorare la forza e la resistenza del praticante, ai fini della difesa e del combattimento.
Scegliere di seguire un tipo di Qi Gong, rispondente alle proprie effettive esigenze, richiede conoscenza di se stessi e consapevolezza dei principi fondamentali della pratica.
All’inizio dell’apprendimento quindi, è preferibile per tutti accostarsi ad uno stile base di tipo “morbido”, che prediliga la posizione eretta e che alterni esercizi dinamici ad esercizi statici.
“Ba Duan Jin” (“Gli Otto Pezzi di Broccato di seta”), “Wu Qin Xi” (“I divertimenti dei Cinque Animali”), “Tai Ji Qi Gong” (lo studio dell’energia attraverso i movimenti del Tai Ji), “Zhan Zhuang” (“stare come un albero”, con le due forme “sostenere la palla” e “abbracciare la palla”), “Bai Bi” (braccia oscillanti), se opportunamente individualizzati, possono essere praticati da tutti e a tutte le età e rappresentano un approccio “sicuro” prima di affrontare esperienze di Qi Gong più complesse.
La pratica di questi esercizi, eseguiti in modo fluido con il corpo rilassato e la mente quieta, aiuta a “sentire e capire il Qi”, insegna ad “usare l’intenzione e l’ immaginazione”, rafforza il flusso energetico.
Si può migliorare la qualità degli esercizi di Qi Gong, grazie alla concentrazione sulla “respirazione addominale”: l’aria, inspirata dal naso, è accompagnata col pensiero al centro ventre, il Dan Tian (pronuncia Tantien) “Mare del Qi”, una piccola zona, considerata la “sorgente originaria dell’energia”, che si individua a due/tre centimetri sotto l’ombelico e a circa un terzo verso l’interno del corpo.
Dopo un periodo di adattamento che varia da persona a persona, a seconda della propria realtà psicofisica e del tempo dedicato alla pratica, la consapevolezza dell’energia aumenta e si è in grado di “sentire” i punti “Laogong” (“Palazzo della fatica”, al centro del palmo delle mani) e “Yongquan” (“Fonte gorgogliante”, al centro della pianta dei piedi), anticipazione della “percezione dell’energia” lungo i “Meridiani” del corpo.
Continuando con metodo, costanza e pazienza, si sperimenta la possibilità di eseguire azioni, da semplici a complesse, con il minimo uso di forza muscolare e si constata un migliorato “radicamento” con effetti positivi sulla stabilità del corpo, sulla resistenza alla fatica, sui movimenti (intenzionali e spontanei) e sull’umore.
Per ottenere benefici duraturi, è importante però un allenamento quotidiano e un atteggiamento mentale di studio e di ricerca.
Le tre serie di esercizi di Qi Gong e i movimenti del Tai Ji Qi Gong, una volta appresi nella loro modalità di esecuzione, vanno praticati con continuità e nel tempo “rivisitati”, in quanto l’apparente semplicità, che li rende bene accetti anche a chi è agli esordi, nasconde una complessità di intenti che è bene individuare per evitare la trappola dell’automatismo dei gesti; solo la ripetizione “consapevole” degli esercizi, infatti, arricchisce ogni movimento con l’esperienza personale ed orienta verso il loro impiego specifico.
La postura corretta, l’intenzione mirata, l’uso dell’immaginazione, uniti alla pratica attenta e paziente, permettono di conseguire un addestramento, che favorisce la conservazione dell’equilibrio nella circolazione energetica, migliora l’adattamento all’ambiente e alle variazioni climatiche e sviluppa quell’ “istinto alla vita”, necessario per far fronte e superare gli imprevisti con prontezza e naturalezza.
Se consideriamo che molti disturbi e malattie sono dovuti ad eccessi fisici, mentali ed emozionali, che determinano dei ristagni di energia in varie sedi, con conseguenti alterazioni funzionali, si intuisce come la pratica del Qi Gong possa essere non solo un valido mezzo di prevenzione allo scopo di mantenere la salute e il benessere fisico e psicologico, ma rappresenti anche uno strumento per intervenire in situazioni di disagio e un ausilio nella cura di alcune sofferenze.
Si è constatato che il Qi Gong, praticato anche solo per 10 - 15 minuti ogni giorno, migliora il funzionamento degli organi interni, garantisce un sonno ristoratore, aiuta il regolarizzarsi della pressione arteriosa e si rivela supporto efficace nella cura dell’artrite reumatoide.
In situazioni personali più gravi e complesse, è opportuno avvalersi di un Maestro esperto in M.T.C., che abbia una precisa conoscenza della situazione psicofisica del paziente e delle terapie ad essa collegate, per un approccio individualizzato e in tutta sicurezza.
Roberta Fabris, laureata in lettere e filosofia, operatrice di Training Autogeno e Tecniche di Rilassamento Immaginative, si avvicina alle Arti e Discipline Orientali dopo aver praticato Danza nelle forme Modern Jazz.
Studia Qi Gong, Tai Ji Quan stile Yang, Tai Ji Tui Shou, con il M° Daniele Minio e, attraverso l’addestramento all’ “ascolto” e allo “sguardo consapevole”, sviluppa la naturale inclinazione ad analizzare, decodificare e verificare le esperienze.
Segue la Scuola Chan Mi Gong del Prof. Chen Liansheng, Fondatore del Centro della Cultura Orientale di Venezia e Maestro di Qi Gong e Tuina: sotto la Sua guida, approfondisce la conoscenza dell’ Energia interna ed affina l’attitudine alla ricerca.
In tale ottica apprende dal M° Franco Mescola, Caposcuola del Centro Ricerche Tai Chi, le sequenze del “Metodo Biospirali” e, attraverso l’osservazione delle loro possibilità di applicazione, scopre nuove potenzialità nella pratica del Tai Ji Quan.
Interessata alla linea di confine tra i territori vicini del Qi Gong e del Tai Ji, partecipa a corsi, seminari e stages di approfondimento: “Qi Gong degli animali” M° Maurizio Gandini, “Tui Shou” M° Michael Gilman, “Qi Gong Taoista” M° Zhao Min Hua, “Tai Ji Dao (Sciabola)” e “Tai Ji Kun (Bastone)” M° Giancarlo Ronchi, “Tai Ji Shan (Ventaglio Tai Ji)” M° Huang Shao Song, “Yi Quan” M° Yang Lin Sheng, “Tai Ji e Wu Qin Xi” Wuseng Du Jun Min, “Qi Gong Chan” M° Shi Xing Hong, Monaco Shaolin.
Conduce un “Laboratorio Studio di Qi Gong” a Mestre - Venezia.
Roberta Fabris e-mail: roberta.ro8@libero.it cell.: 3932172268.
Il “Laboratorio Studio di Qi Gong (Chi Kung) Tecnica dell’Energia”, condotto da Roberta Fabris, è attivo da Ottobre a Maggio. Palestra “C.G.Cesare”, via Cappuccina 68, Mestre. Mercoledì dalle ore 16, 30. Livelli differenziati.
Per informazioni: 3932172268 / 3687533016 www.nicolasaba.it |
“Quando senti qualche disturbo fisico, comincia a praticare gli esercizi dei cinque animali o quelli di uno dei cinque e non smettere di farlo, in modo che il viso ti brilli e si svegli il tuo appetito”. (Hua Tuo)
“WU QIN XI” (3°sec. d.C.)
I divertimenti dei 5 Animali
La serie, denominata anche “Scherzi dei 5 animali”, è una pratica Daoyin, antica forma terapeutica di Qi Gong che si ispira alle movenze e allo spirito di cinque animali.
Elaborata dal famoso medico Hua Tuo (141 - 208 d.c.), la forma “tigre, cervo, orso, scimmia, gru”, fu tramandata oralmente e trascritta dai suoi allievi. Questo spiega le numerose successive varianti. Tra queste si segnala la forma “tigre, orso, scimmia, serpente, gru”, attribuita da alcuni allo studioso taoista Jun Qian, contemporaneo di Hua Tuo.
Efficaci per riattivare immaginazione ed intenzione, i “divertimenti”, ispirati ai cinque animali, agiscono a diversi livelli e possono essere orientati sia come metodo di prevenzione e cura delle malattie, in quanto rafforzano l’Energia interna e stimolano il buon funzionamento dei cinque organi (fegato, cuore, milza, polmoni e reni), sia come pratica per “risvegliare l’istinto vitale”, attraverso il potenziamento e l’individuazione dello “specifico carattere animale “, insito in ogni persona e nel tempo dimenticato. |
“Fonte gorgogliante” in un avvallamento sulla pianta dei piedi, “porta” di scambio dell’energia tra interno ed esterno in armonia con la respirazione.
“Il respiro di un individuo immortale giunge fino ai talloni quello di un individuo normale si ferma alla gola”. (Chuang Tzu)
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“Palazzo della fatica”, al centro del palmo delle mani, fra l’estremità del medio e dell’anulare a pugno chiuso,” porta” di scambio dell’energia tra interno ed esterno in armonia con la respirazione.
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“DAOYIN TU”
La mappa del Daoyin
Nella tomba del re Ma (ca. 168 a.C.), vicino alla città di Changsha, nello Hunan, fu rinvenuto nel 1973, un rotolo di seta, alto circa 50 cm. e lungo 100, con 44 figure dipinte, rappresentanti alcuni movimenti e posizioni Daoyin, antica forma di Qi Gong. Le didascalie, a lato dei disegni, riportano, assieme alle tecniche per curare alcune malattie, anche nomi di animali: possono pertanto considerarsi le basi del “Wu Qin Xi”, elaborato alcuni secoli dopo dal medico cinese Hua Tuo.
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“WUJI”
Nessuna Estremità
Indica il vuoto che precede un inizio ed è la postura base del Qi Gong.
La mente è tranquilla, il corpo rilassato, la respirazione naturale.
L’attenzione è rivolta al Dan Tian.
I piedi sono radicati al terreno e gli occhi socchiusi guardano in avanti, in basso.
Mascella, collo, spalle, petto, anche, ginocchia e caviglie sono rilassate.
Un filo immaginario sorregge verso l’alto il capo. Le ascelle sono libere.
Le braccia disposte lungo i fianchi con i palmi rivolti verso il corpo.
Quando si inizia la pratica è sempre bene sostare qualche minuto nella postura “Wuji” per quietare la mente, ascoltare l’allineamento del corpo, regolare il respiro, cosicchè il Qi possa naturalmente riequilibrarsi.
Al termine degli esercizi, ritrovare la posizione “Wuji” permette di ascoltare il fluire dell’Energia attivata dalla pratica e prenderne consapevolezza. |
“Riempire troppo non è bene
come fermarsi al momento giusto.
Affilare troppo una lama
le fa perdere il filo.
Riempi la tua casa di tesori
e non potrai difenderla.
Ammassa beni,
occupa posizioni,
mostra arroganza
e presto sarai colpito da perdite.
Questa è la via del cielo:
fa’ il tuo lavoro e poi ritirati quieto”.
(Lao Tzu,Tao Te Ching, 9) |
Per chi si accosta alla pratica del Qi Gong (Chi Kung) si segnalano:
T. MERTON, La via semplice di Chuang Tzu, Ed. Paoline, Milano 1993
LAO TZU, Tao Te Ching, A.Mondadori, Milano 1998
ZHUANG-ZI, A cura di Liou Kia-hway, Adelphi Edizioni, Milano 2003
LAM KUAN CHUEN, Il nuovo libro del Qi Gong, Ed.RED, Novara 2004
YANG JWING MING, Iniziazione al Qi Gong cinese, Ed. Mediterranee, Roma 2005
Per approfondire lo studio del Qi Gong (Chi Kung):
M.TAKAHASHI S.BROWN, Qi Gong, Ed. Mediterranee, Roma 1989
JWING MING YANG, Le Radici del Qi Gong Cinese, Ed. Mediterranee, Roma 1997
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Siti di riferimento:
per Qi Gong e Tuina
www.centroqigong.it
per Tai ji e Biospirali
www.taichi.it |
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