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E 2! siamo al secondo numero, nonostante tutte le difficoltà, questo è per noi motivo di grande soddisfazione. Ci sono stati cambiamenti e novità nel tempo che ci separa dal numero uno. La sede della redazione è cambiata, perché la “Bandiera e Moro” non esiste più. I corsi “150 ore” si sono trasferiti, con tutta la scuola alla “Giulio Cesare”; ma per noi è stato come un ritorno alle origini. Anche quest’anno sono stati costituiti, accanto ai corsi sperimentali per lavoratori, alcuni laboratori di Educazione Permanente, fra cui quello di informatica all’interno del quale viene prodotta la nostra rivista. Il gruppo che redige il giornale è cresciuto e sono cresciute le competenze dei corsisti che adoperano ormai con molta disinvoltura i programmi di impaginazione e di grafica. Il progetto che avevamo in mente cammina dunque su gambe più solide e preannunciamo che il prossimo anno si aggiungeranno alle nostre forze quelle di un gruppo che attualmente sta seguendo un corso di giornalismo con l’associazione Nicola Saba. Purtroppo la situazione dei corsi 150 ore e per conseguenza dell’educazione permanente non è tale da suscitare eccessivo ottimismo riguardo al futuro. Come tutti sanno questi corsi sono ancora “sperimentali” e devono essere riconfermati ogni anno. Da parte delle autorità scolastiche vi è la tendenza, già manifestata in passato, di lasciare i corsi al loro destino e non incoraggiarne la diffusione. In un’epoca in cui i valori che sembrano avere la preminenza sono il profitto, l’efficienza produttiva, il mercato, la concorrenza, la competitività, è abbastanza comprensibile il disinteresse che i cittadini, soprattutto se hanno una certa età, tornino a scuola per istruirsi. La nuova situazione politica, da questo punto di vista, non solo non incoraggia nessun ottimismo, ma sembra proprio indirizzata ad accentuare la volontà di eliminare servizi di questo tipo, considerati inutili e improduttivi. Vedrete però che non ci faranno scomparire tanto facilmente, né con tanta facilità riusciranno a togliere alla gente la sete di cultura e di beni “superflui” come la letteratura, la poesia, la filosofia ... Anzi, tenetevi pronti, abbiamo in mente per il prossimo anno qualcosa che riguarda la musica! Accanto alla soddisfazione che abbiamo espresso all’inizio, dobbiamo confessare anche un certo disappunto. Ci aspettavamo che da parte dei lettori arrivasse qualche comunicazione, osservazioni, critiche, suggerimenti. Pensiamo che se non ci sono stati dipenda dal fatto che si considerava la rivista ancora provvisoria. Bene. Ora vi abbiamo dimostrato che non è cosi e rinnoviamo l’invito: vi diamo appuntamento al terzo numero. |