Toponomastica
a cura di Aldo Ghioldi

Moltissimi campi veneziani traggono il nome dalle
chiese o dai palazzi nobili che su di essi si affacciano,
altri invece prendono il nome da attività un tempo praticatevi, il Campo della Lana a Santa Croce o, in tempi più recenti, da personaggi storici,
il Campo Manin o il Campo Bandiera e Moro.


 


Campo San Polo

Campo San Polo è il campo più grande di Venezia e lo spazio pubblico più ampio dopo Piazza San Marco. Il nome deriva da una storpiatura del nome San Paolo.
Inizialmente venne destinato alle coltivazioni e a pascoli. Nel 1493 venne interamente pavimentato e venne sistemato il pozzo al centro del campo. Dopo la pavimentazione venne utilizzato come luogo di mercati, fiere e grandi riunioni. La sua importanza crebbe a tal punto che attorno al Seicento i mercatini dei poveri, che fino ad allora si tenevano in Piazza San Marco, vennero spostati proprio a San Polo. Rimase però sempre meno importante dei grandi Mercati di Rialto che vedevano mercanti di tutto il mondo. Dunque pian piano campo S Polo si creò un’identità ludica, infatti era teatro di feste pubbliche, giochi, come ad esempio il gioco della palla e della caccia al toro. Questa situazione divenne insopportabile finché, nel 1611, vennero vietati nel campo tutti i tipi di giochi e la vendita di mercanzie. Tutto questo è testimoniato da una targa ancora conservata all’interno della chiesa.
Secondo la teoria dell’origine romana di Venezia, campo San Polo sarebbe stato l’arena della città romana, pian piano demolita per ricavarne materiale da costruzione.

 


Campo Santa Margherita
Campo Santa Margherita è un campo di Venezia, situato nel sestiere di Dorsoduro.
Il toponimo si riferisce alla chiesa sconsacrata di Santa Margherita, posta all’estremità settentrionale.
L’aspetto attuale è dovuto agli interventi della seconda metà dell’Ottocento che portarono all’interramento di alcuni rii. In passato era invece delimitato a sud da un canale collegato al rio di San Barnaba tramite due rami, divenuti il rio terà Canal, e il rio terà della Scoazzera. Su uno di questi canali si affacciava la sede della Scuola dei Varoteri (1725), ovvero i conciatori di pelle; ora si presenta invece come un edificio isolato in mezzo alla piazza.
Il campo è noto perché tradizionale luogo di ritrovo giovanile vista la vicinanza allo IUAV, a Ca’ Foscari e a vari istituti superiori. A ciò si aggiunge la prossimità alla stazione ferroviaria, a Piazzale Roma e a diversi luoghi d’interesse monumentale.

 


Campo Santi Giovanni e Paolo
Campo Santi Giovanni e Paolo è uno dei campi più ampi di Venezia, situato nel sestiere di Castello, al confine con quello di San Marco. Al centro del campo, su un basamento di marmi policromi, vi è il monumento equestre dedicato a Bartolomeo Colleoni opera del Verrocchio. L’imponente chiesa dei Santi Giovanni e Paolo (San Zanipolo) chiude l’angolo con la Scuola Grande di San Marco che si sviluppa anche lungo la fondamenta del rio adiacente. Al fianco della chiesa vi è l’entrata principale e, quindi, la facciata, dell’ospedale della città.

 


Campo Santo Stefano
con vera da pozzo.
Campo Santo Stefano o Campo Morosini è uno dei campi più vasti di Venezia.
Si trova nel sestiere di San Marco, non distante dal Ponte dell’Accademia. Su di esso si affacciano la Chiesa di Santo Stefano, la Chiesa di San Vidal, Palazzo Morosini, Palazzo Loredan e Palazzo Pisani.
Al centro del campo si erge la statua del letterato Niccolò Tommaseo.
Una particolarità di campo Santo Stefano è che durante il periodo primaverile i bambini di Venezia usano questo spazio come parco giochi. Non è raro vederli disegnare con i gessetti colorati sul selciato del campo o incontrarli mentre sfrecciano con i pattini.

 


Campo San Trovaso

Campo San Trovaso è un campo situato nel sestiere di Dorsoduro. È considerato un luogo pittoresco e unico anche per la vicinanza ad uno dei pochissimi cantieri di gondole della città, senz’altro il più noto e accessibile ai turisti: lo squero di San Trovaso.
Anche la sua struttura è insolita, dato che da una parte si sviluppa su due livelli e dall’altra presenta una piccola zona verde.
A cavallo delle due parti sorge la maestosa chiesa di San Trovaso. Non molti palazzi di rilievo si affacciano sul campo, che ha due lati delimitati dall’acqua: tuttavia va ricordata la facciata gotica di Palazzo Barbarigo Nani Mocenigo, che guarda verso Campo San Trovaso dalla fondamenta opposta.

 


Il Campo della Salute visto dalla
sponda opposta del Canal Grande.

Il Campo della Salute è il campo di Venezia del sestiere di Dorsoduro aperto sul Canal Grande e prossimo alla Punta della Dogana. Delimitato a ovest dal Rio della Salute, vi si affacciano la Basilica di Santa Maria della Salute, il Seminario Patriarcale ed il prospetto posteriore della Dogana da mar. È senza dubbio uno dei campi più visibili dal Canal Grande e soggetto di innumerevoli pitture del Canaletto. È sovrastato dall’imponente facciata della basilica, consacrata nel 1687 ed opera di Baldassarre Longhena, carissima ai veneziani ed eretta a ringraziamento per la liberazione dalla pestilenza del 1630 circa.
A tale ringraziamento vi si svolge ogni anno il 21 novembre la Festa della Madonna della Salute, nella quale vengono unite le sponde opposte del Canal Grande (da Santa Maria del Giglio a Calle di San Gregorio), da un ponte di barche molto suggestivo. Il selciato antistante, pare disegnato dal Longhena stesso, è ornato in marmo bianco tra le pietre di centenaria e, a corona, un’ampia scalinata verso l’acqua lo apre verso il Canal Grande. Sul Rio della Salute prospettano le belle absidi gotiche della chiesa di San Gregorio, oggi purtroppo chiusa ma anch’essa molto antica (Ottocento-Novecento circa).
L’importanza del campo nella vita quotidiana della città (non fosse per la festa suddetta e l’importanza religiosa della chiesa e del Seminario), essendo piuttosto decentrato, è molto relativa anche per l’assenza quasi totale di abitazioni limitrofe. È comunque meta imperdibile di turisti e cacciatori di monumenti storici, e un colpo d’occhio che solo a Venezia può rivaleggiare con il contesto monumentale.

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