Mode venete
Il rito dello spritz
a cura di Anacleto Callegaro

Lo spritz è senza dubbio l’aperitivo più consumato,
più diffuso,
più contestato…


Lo spritz


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foto tratta da padovanews.it

 

Venezia nel tempo ha avuto varie influenze gastronomiche fra cui quella austriaca durante la breve dominazione del XIX secolo. Tra le novità austriache più importanti adottate dai veneziani furono la cotoletta impanata, che alcuni chiamano “alla viennese” e altri “alla milanese”, il chiffel, una specie di croissant a base di mandorle che si trova tuttora nelle pasticcerie veneziane e soprattutto lo spritz, un aperitivo che tutti i veneziani e non solo, prendono quotidianamente nei bar e nelle osterie.
La storia dello spritz è abbastanza curiosa: durante la denominazione austriaca i tanti soldati di stanza in città avevano preso l’abitudine dei veneziani, cioè andare nelle rivendite di vini o nelle osterie per bere un buon bicchiere di vino. Non conoscendo la lingua ordinavano uno spritz, nome con il quale era chiamato un vino delle loro terre. Essendo però il vino delle osterie veneziane molto più forte, se lo facevano allungare con un pò di acqua: da qui la nascita dello spritz. Un’altra teoria,afferma che il nome spritz derivi dal verbo tedesco “spritzen” cioè “spruzzare”, il gesto appunto di allungare il vino con l’acqua. Lo spritz è un aperitivo molto diffuso nelle zone del nord-est; originariamente veniva servito “liscio”, cioè mescolando semplicemente acqua e vino frizzante bianco, ma nel corso degli anni vi sono state apportate varie modifiche fino a farlo diventare un vero e proprio aperitivo.

La ricetta

Non esiste una composizione unica per lo spritz, ma a seconda delle città e della fantasia del barista si preparano diverse mescolanze. La sua gradazione è variabile, ma si può mediamente valutare intorno agli 8-9 gradi alcolici. Perché si possa chiamare spritz però la sua preparazione deve rispettare sempre la seguente regola: 40% di vino bianco frizzante (prosecco); 30% di acqua minerale gasata; 30% di varie bevande alcoliche prevalentemente di colore rosso-arancione (bitter, select, aperol).
Lo spritz viene generalmente accompagnato da vari stuzzichini, quali patatine fritte, pop-corn, bagigi (arachidi, noccioline americane), salatini vari. Qualche bar di qualità serve assieme anche pezzetti di pizza, piccoli tramezzini, ecc.


Spritz hour

Nel nord-est lo spritz è diventato un vero rituale popolare, fin dalla tarda mattinata, per giovani e anziani. Specialmente prima di cena è ormai usuale vedere persone che lo consumano e specialmente nelle piazze delle città si vedono “frotte” di giovani che bevono uno spritz. Se il fenomeno spritz è visto come un fatto di aggregazione e incontro di giovani, non nasconde però una forte preoccupazione per il grande consumo di alcol da parte di ragazzi e ragazze che bevono per vanto, emulazione o perché vengono loro offerti cicchetti e stuzzichini vari che invogliano a bere sempre di più.


I giovani e l’alcol: considerazione finale

I risultati delle varie ricerche effettuate in Italia sull’uso di bevande alcoliche da parte dei giovani stanno destando preoccupazione. É emerso che contemporaneamente diminuisce l’età di assunzione di alcolici e aumenta la quantità assunta. Da qui la necessità che siano interessati associazioni, istituzioni politiche, Governo che coinvolgano i diretti interessati, le loro famiglie, scuole, gestori di discoteche al fine della riduzione del consumo di alcol, ricorrendo ove possibile anche ad alcune restrizioni (vietare la vendita ai minorenni, più controlli per le strade dopo le uscite dalle discoteche, ecc.).