Spunti quotidiani
di Milo Polles

Sfumava la notte
Il merlo ciarliero
salta sull’erba
chiazzata di neve
beccando cose
a lui soltanto note.

La notte sfuma
Sfilandosi dal vestito
avanza nuda agli specchi
compiaciuta sorridendo
nel tepore del salone
A memoria gode
la rincorsa degli amanti
notturni e consumati
in reciproca soddisfazione
tra danze a turbine
e intervalli ardenti di voglia
A riprese il falò dei sentimenti
bruciò il botto di ogni razzo.

Carnevale! Scherzi e lazzi
Motteggiano audaci le femmine ma
canta lene una, staccatasi.

 

I maschi per vino speziato ridono,
sonori, ammiccando al vuoto
con cori già passati – eppure
sonnolento il tono roco
scava per un affratellamento;
non sempre dritto, sussultando
si sgancia qualcuno
presto dissolto dalla nebbia spessa.

Carnevale carnevale!

L’albore a sguincio modula
un cielo di panna sporca, estesa.

Il merlo nero
occhieggia nervoso
temendo l’agguato
e vola altrove
portando il piacere guastato
Altri uccelli (come ragazzini
in gioco) saltellano beccando
rimasugli della notte
sull’erbe chiazzate di neve

NOTA: Carnevale.

Manifestazione sociale e temporale, periodica annuale, cadenzata attraverso le lunazioni alla fine dell’anno astrale precedente la prima luna di primavera!

Insomma è un passaggio, un transito fra la eliminazione del precedente e i desideri a venire da attuare.

E, qui, scoppia la festa, temporanea, con tutte le sue varianti; infine ti rimane il futuro da conquistare.

Periodo proveniente dai SATURNALI, celebrati nella Roma antica precristiana (dal 17 al 23 dicembre): Roma > le conquiste romane > il mondo latino > Colombo > le conquiste spagnole e portoghesi.

La Sovrapposizione e commistura ad altre forme di carnevale: mangiare, bere, godere…, ironizzare!