I Lavori Dei Corsisti
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Nel numero scorso abbiamo ospitato, accanto ai 1avori dei corsisti, anche un poeta “di professione”. Ora questo spazio torna ad essere occupato interamente dai “dilettanti” della letteratura. Da quella fucina di talenti che il laboratorio di Scrittura, vi presentiamo un nuovo “acquisto”: un poeta che ha già al suo attivo dei premi e si chiama Aldo Purisiol, poi una vecchia conoscenza, Speranza Visentini, che ha dato un sostanzioso contributo ai “Quaderni” del Saba. Il suo racconto è infatti estratto dal Quaderno 2.

UNA CARAMELLA DIVISA A META’

Me ne andavo a zonzo per la città quando, passando nei pressi della bottega di Mario, mi viene il desiderio di andarlo a salutare.
Mario è una persona squisita, sempre sorridente e pronto alla battuta spiritosa, di cui devi captare l’ironia perché altrimenti fai la figura del cioccolatino. Infatti è realistico e convincente quando fa le sue simpatiche battute, te le incarta come vuole, e io poi ci casco sempre. Un giorno di primavera di tanti anni fa:
- Ciao, che piacere rivederti, come stanno nel terzo mondo?
- Ma quale terzo mondo io sono sempre stata qui.
- Mi avevano detto che eri andata in Africa e, siccome non ti ho più sentita, pensavo che tu avessi cambiato continente.
- Ma io ho tante cose da fare.
- E’ vero devi badare ai bambini piccoli.
- Ma se non ho ancora il “moroso”!
E così andiamo avanti con questo botta e risposta per un bel po’. Ad un tratto, involontariamente, infilo le mani in tasca ed estraggo un pacchetto di caramelle, gliene porgo una dicendo: - Vuoi Mario? Abbiamo chiacchierato tanto che la lingua si è asciugata. Lui quasi non mi bada. - Se hai le mani sporche perché stai lavorando, te la scarto io - incalzo, sperando in una sua risposta.
Mario fa di mestiere il calzolaio, ha ottantun anni e lavora in quella bottega da prima della guerra.
Ora si è limitato nel lavoro, ma quando era più giovane ha sopportato tanti sacrifici, anche lui come tutte le persone della sua generazione che hanno lavorato nel periodo prima, durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, con le conseguenze che ne derivano. Basti pensare che veniva da Mirano a Mestre in bicicletta con le ruote rivestite di spago perché non c’erano né camere d’aria né copertoni.
Quando poi suonava l’allarme, che avvisava la gente dell’imminente bombardamento, doveva lasciare la strada principale per inoltrarsi nella campagna. Terminato l’attacco si rimetteva sulla strada principale e cercava di arrivare in bottega sperando che non l’avessero bombardata. E qui faticava fino a tarda sera. Poi a casa doveva sistemare le scarpe dei suoi fratelli, che erano otto, e lui doveva accomodarle dopo l’orario di bottega, per aiutare la famiglia, naturalmente. Spesso parliamo di quel tempo; ma lui non lo ricorda con tristezza, ne racconta come fosse una storia; e per quante volte l’abbia ripetuta è sempre un piacere ascoltarlo. Forse è sintonizzato anche lui su queste onde del passato, per questo non mi dà retta e non vede la mia famosa caramella che io pian piano sto scartando. Poi come risvegliato improvvisamente dal torpore:
- No, - mi dice - ti ringrazio ma la porto a casa e faccio a metà con Malvina, mia moglie
- Mamma mia Mario che ci fai di metà, nemmeno la senti!
- Vedi, una caramella è una cosa piacevole perché devo provare piacere solo io, perché non provarlo assieme a Malvina?
- Allora te ne dò un’altra così fate una per ciascuno.
Più tardi sulla strada del ritorno, ho riflettuto a lungo...
Auguro a me stessa di arrivare come lui a ottantun anni, ad avere un amore così grande, generoso e sensibile. E’ questo l’amore che non tramonta mai.

Speranza Visentini

TRAMONTO IN LAGUNA

Ghe molo de vogar, vardo el tramonto.
Sto disco d’oro ch’el deventa rosso
prima de calumarse dentro al saco.
Le nuvole, che pò nel cielo se strissa,
se colora de viola
lassàndose sbregar da ardenti ragi
che i sbrissa fora fassèndose corona.
Puzàndosse su l’acqua a far tapéo.
Sbatendo su le case de isolete
che s’impissa de fogo.
El pescator ritira la so rede
e su la fronte stanca el se rancura
l’ultimo baso e el se prepara al pasto.
Fra poco dal balcon de la prima note,
in sto calin de pase, la laguna,
co’ la so magìa se speciarà la luna.

Aldo Purisiol
Premio speciale al “Guido Modena” ‘93