di Jean de Brunhoff Musica di Francis Poulenc
Una storia un po’ particolare che nasce da fatti di amicizia e che ci venne proposta, nell’aprile scorso, dal “nostro” poeta Milo Polles, che dà voce al racconto, in collaborazione con l’altrettanto “nostro” pianista Gianluca Sfriso che ne propone la musica al pianoforte. Ne viene fuori una gustosissima performance del duo che diverte e cattura l’attenzione dei presenti. Le scene sono intervallate da intermezzi musicali.
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Nella grande foresta è nato un elefantino. Si chiama Babar. La mamma lo ama molto. Per addormentarlo lo culla con la proboscide, cantando assai dolcemente.
Babar è cresciuto. Ora gioca con gli altri elefanti bambini. E’ uno del più gentili. Si diverte a scavare la sabbia con un guscio di conchiglia.
Babar va a zonzo allegramente in groppa a mammà.
D’improvviso un cacciatore vigliacco, nascosto dietro un cespuglio, spara contro loro.
Il cacciatore ha ucciso la mamma. Le scimmie si nascondono, gli uccelli s’involano. Il cacciatore corre per afferrare il povero Babar. Babar scappa perché ha paura del cacciatore.
Dopo alcune giornate arriva stremato nei pressi di una città... Egli resta attonito perché è la prima volta che vede tante case - quante novità! che belle strade!. Oh, le automobili! e quanti autobus! Ma ciò che maggiormente interessa Babar sono due signori che incontra per la strada. E pensa: “Veramente sono vestiti bene. Anch’io vorrei un vestito simile... Ma come fare?” La fortuna! si dice: un’anziana signora, ricchissima, che amava visce-ralmente gli elefantini, intuisce nell’ossservarlo che egli desidera un bell’abito. Siccome vuole fargli piacere, gli offre il suo portamonete. E Babar dice: “Grazie Signora”.
Ora Babar vive con l’anziana signora. Al mattino fa la ginnastica assieme a lei, poi prende un bagno.
Ogni giorno va in giro con l’automobile. Gliel’ha com-perata la signora; e lo accontenta in tutto.
Nonostante ciò, Babar non è completamente soddisfatto, perché ormai non gioca più nella grande foresta con i cuginetti e le scimmie amiche.
Sovente alla finestra sogna ripensando alla propria infanzia e piange mentre ricorda mammà.
Due anni sono passati. Un giorno, durante la solita passeggiata, vede due elefantini completamente nudi venirgli incontro ...“ma sono Arturo e Celeste, il mio cuginetto e la mia cugina” esclama stupefatto, verso l’anziana signora. Babar abbraccia Arturo e Celeste, poi va ad acquistare dei vestiti belli per loro.
E poi ancora li porta in pasticceria a gustare dolci prelibati.
Intanto, dentro la foresta, gli elefanti cercano e chiamano Arturo e Celeste, e le loro mamme stanno assai-assai inquiete.
Per fortuna, volando sopra la città, un vecchio fenicottero li ha avvistati. Subito sfreccia ad avvisare gli elefanti. Le mamme di Arturo e Celeste partono per cercarli in città ...sono felicissime di ritrovarli, ma ugualmente li rampo-gnano perché se n’erano andati.
Babar decide di partire con Arturo, Celeste e le mamme per rivedere la grande foresta. Tutto è pronto. Babar abbraccia la vecchia amica; le promette di tornare — mai, mai più la dimenticherà.
L’anziana signora resta sola; e, triste, pensa: “Quando rivedrò io il mio piccolo Babar”.
Sono partiti... Le mamme non hanno posto nell’auto ... e così la rincorrono con la proboscide alzata per non respirare polvere.
Proprio quel giorno, ahimè! il re degli elefanti durante la passeggiata ha assaggiato un fungo maligno.
Avvelenato, si è ammalato gravemente... Così malato che ne muore. E’ una grande disgrazia.
Dopo la sepoltura i vecchi elefanti si sono riuniti per scegliere un nuove re. Allora, proprio allora, odono un rumore; si girano ...che vedono? Babar che arriva con l’auto e tutti gli elefanti che rincorrono l’auto urlando: “Eccoli, eccoli! Tornano!. Buon giorno Babar! Buondì Arturo! Ciao Celeste! Ma che bei vestiti! Che auto chic!”. Allora Cornelio, l’elefante vecchio, dice (con voce tremula): “Amici miei, noi stiamo cercando un nuovo re. E perché non scegliere Babar?
Uno: torna dalla città. Due: egli ha molto appreso dagli uomini. Dunque diamogli la corona”. Tutti gli elefanti concordano che Cornelio ha ben detto; impazienti attendono la risposta di Babar. “Grazie a voi tutti - risponde loro - ma prima di accettare, mi corre l’obbligo di informarvi che, durante il viaggio in auto, Celeste ed io ci siamo fidanzati. Perciò, se io sarò il vostro re, ella diventerà vostra regina”.
Viva la regina Celeste!!
W BABAR RE!!! gridano subito gli elefanti.
Ed è così che BABAR DIVENTA RE.
Babar dice a Cornelio: “Tu hai buone idee; perciò ti nomino generale e appena incoronato ti concederò la mia bombetta. Fra otto giorni sposerò Celeste; avremo allora grande festa e per il nostro matrimonio e per l’incoronazione”. Poi Babar incarica gli uccelli di invitare tutti gli animali a nozze.
Gli invitati cominciano ad arrivare.
Il dromedario, incaricato di acquistare gli abiti di nozze in città, li porta in tempo per il matrimonio.
Matrimonio di Babar.
Incoronazione di Babar.
Dopo il matrimonio e l’incoronazione tutti danzano con gioia.
Gli uccelli si uniscono all’orchestra.
La festa è finita.
Viene la notte.
Sono apparse le stelle.
Il re Babar e la regina Celeste
felici... sognano la loro fortuna.
Ora tutto dorme, gli invitati sono rientrati a casa molto soddisfatti, eppure stanchi per aver danzato oltre misura.
A lungo rammenteranno il grande ballo.