Stelio Fenzo, da sempre collaboratore della rivista EP, è considerato uno dei padri veneziani del fumetto moderno.
Quest’anno è stato insignito di un prestigioso premio alla carriera, in occasione del 9° Artfestival di Bruxelles.

 

 

 

di Stelio Fenzo

 

Fumetti alla Giulio Cesare

Nel mese di novembre dello scorso anno, mentre stavo allestendo nella Torre di Mestre la mostra personale di Gianni De Luca (il più grande artista del mondo dei fumetti), pensai che avrei potuto rifare un corso di fumetto alla s.m.s. Giulio Cesare appunto su questa fantastica arte che scelsi come professione. Ne parlai con la Preside Prof.ssa Gabriella Mazzone che accettò con entusiasmo la mia proposta consistente in un Corso di dodici lezioni di due ore per un massimo di dodici studenti.
Alcuni di questi vennero a visitare la Mostra e probabilmente fu questa la ragione per la quale inizialmente al Corso mi ritrovai con 21 tra ragazze e ragazzi di 1^ media, quindi una classe ben numerosa rispetto alle mie intenzioni e a dire il vero difficili da tenere sempre sotto controllo.
Durante i primi incontri fui aiutato dalla presenza della Professoressa Silvana Scassola (valida disegnatrice del resto) nel mantenere un discreto ordine, in seguito però la sua assenza per ovvii motivi di lavoro, rese più arduo il mio lavoro.
Il programma da me proposto prevedeva lezioni sia teoriche sia pratiche ma che per una classe così numerosa sarebbe stato impossibile mettere in pratica.
Decisi allora di iniziare a fare ideare a ciascun allievo una propria storia da disegnare o in maniera realistica o umoristica. Presi atto che buona parte dei ragazzi erano portati allo stile Manga pertanto decisi di lasciare completa libertà di scelta.
Già dalla seconda lezione costatai che questa decisione era efficace perché gli allievi portarono delle storie veramente interessanti e, come avevo loro suggerito, corredate dai personaggi da loro ideati.
Con il passare delle lezioni il numero degli allievi andò scemando, per vari motivi, fino ad arrivare verso gli ultimi incontri/lezione a quindici, in prevalenza ragazze.
Ora esaminiamo l’evoluzione del corso. Di lezione in lezione osservai il migliorare delle storie che prendevano forma attraverso l’illustrazione e l’inserimento dei globi o fumetti. Il racconto diventava magicamente aderente ai canovacci inventati o creati in un primo tempo, con soluzioni a volte particolarmente intriganti, sviluppando di conseguenza nell’autore una voglia di perfezionarsi e perfezionare quindi la sua storia.
Ora brevemente cerco di illustrare il percorso di qualche allievo o allieva:

Rebecca Nappi ad esempio che non mi consegnò il suo lavoro intitolato “Il gatto e il topo” perché non lo trovava più, ma che in cambio consegnò dei bei disegni disneyani da esporre alla mostra in Aula Magna e,usando Internet fece della ricerche interessanti sulla letteratura disegnata comunemente chiamata“fumetti”.

Elisa Mantovani inizialmente piuttosto ribelle che soltanto la presenza della prof. Sivana Scassola riusciva a mantenere un po’ tranquilla ma, come ho già scritto, la prof. ci abbandonò lasciandomi con il compito di far lavorare l’indisciplinata Elisa che piano, piano però cominciò a sviluppare una intrigante storia poliziesca trasformandosi entusiasta in un’allieva quasi esemplare.

Stupai Victoria abile disegnatrice in stile Manga , stile da me poco condiviso, ma che comunque fa parte del patrimonio conoscitivo dei giovani, con la storia “Furu –Furu”. La velocità nell’eseguire la storia disegnandola dimostrava la sua conoscenza appassionata per queste illustrazioni orientali.

Altra appassionata a questo stile anche per essere d’origine cinese, ma nata in Italia e quindi concittadina, si è svelata Hu Martina, molto attenta e diligente anche se a tratti disordinata tanto che soltanto all’ultimo minuto dell’ultima lezione è riuscita a consegnare la sua travagliata creazione dal titolo “Zoe”.

Interessante il lavoro di Romana Kovtunyak intitolata “Valentina la smemorata”. Opera piuttosto concisa poiché si risolve in un’ unica pagina, ma colorata con gusto e velocità.

Elena Maberino della 1^ C con la sua storia “Ciccio . . .un vero pasticcio” ha svelato un gusto per il disegno umoristico e per i colori sicuramente notevole.

Ludovico Monteforte, uno dei pochi ragazzi che ha frequentato con assiduità il corso, ha dimostrato fantasia nell’illustrare la sua storia: “Viaggio sulla terra”.

Giulia Bianco della1^ B , una ragazzina molto tranquilla con l’interessante storia “Pallino cerca casa” ha rivelato capacità notevoli di comunicazione con il suo modo semplice di narrare con disegni e idee.

Nadine Corvini della 1^ H dopo aver iniziato una storia intitolata “Vacanze natalizie” ha pensato di cambiarla con un’altra dal nome “Alla moda” portandola a compimento con una realizzazione piacevole .
Scrivere delle storie di questi/e giovani allievi della “Giulio Cesare” senza poter vedere i loro lavori sicuramente ritengo una cosa superflua comunque questa avventura è stata per me una vicenda che mi ha dato una soddisfazione notevole soprattutto nel venire a conoscenza che anche i genitori degli alunni, secondo quanto mi è stato riferito,sono rimasti entusiasti del corso.

 
             
     

Alcuni lavori dei giovanissimi allievi del Corso di Fumetto