La stampa domani

Internet, il futuro della comunicazione ?

Nell’ultimo numero abbiamo preso in esame lo sviluppo della stampa ieri e oggi, e attraverso i secoli siamo giunti ad illustrare i più moderni metodi di stampa raggiunti con l’ausilio di potenti mezzi di comunicazione come il computer. Abbiamo visto come la rivoluzione elettronica abbia permesso all’editoria di raggiungere ottimi risultati di stampa in breve tempo e come attraverso queste tecnologie anche noi oggi siamo in grado di produrre, nel nostro modesto laboratorio, la rivista che state leggendo. Ci è sorta allora una domanda. Sappiamo come si è sviluppata la stampa da ieri ad oggi, ma come sarà la stampa domani?

di Elisa Ciampi

La stampa domani esisterà ancora o perlomeno esisterà ancora come oggi la intendiamo (quotidiani, settimanali, mensili ecc. da acquistarsi in edicola)? Negli ultimi decenni i progressi della scienza e della tecnologia ci hanno continuamente sbalordito con nuove invenzioni. Così mentre oggi dobbiamo scendere in strada per acquistare il giornale in futuro probabilmente sarà il giornale ad entrare in casa nostra. Bill Gates, il magnate dell’informatica, infatti continua ad annunciare novità nel campo della comunicazione, e ci dice che in un futuro non molto lontano ognuno di noi avrà in casa uno schermo, simile ad uno specchio, dal quale potrà ricevere un serie d’informazioni. Esso potrà servirci come videotelefono, come giornale, come tv ed altro.

Se non possiamo ancora essere certi di come sarà la stampa domani possiamo però prendere in esame, per cercare di capirne qualcosa di più, un prodotto ormai famoso della tecnologia e della comunicazione : Internet. Quanti di noi hanno ormai sentito ripetere questa parola alla radio, alla tv oppure la hanno letta sui giornali? E’ nata in noi, come membri di un corso di informatica, la curiosità di capire cosa sia Internet e se non rappresenti già uno sviluppo di ciò che sarà la stampa domani.

Innanzitutto chiariamo cosa serve per entrare nel mondo di Internet. Sono sufficienti un computer PC 386 con almeno 4 MB di memoria, un modem e il relativo programma di comunicazione. Chi insegna ma anche chi studia all’università ha il privilegio di un accesso gratuito a Internet. Per tutti gli altri il diritto all’accesso deve essere pagato ad un SERVICE PROVIDER. Internet consiste quindi in una comunicazione diretta, via cavo e tramite computer con altre unità poste in qualunque parte del mondo dotate degli stessi mezzi di comunicazione. Internet è veramente il nuovo medium che può cambiare il modo di vivere delle persone? Possiamo dire che certamente ha un grande futuro nel sistema comunicativo, e del resto il crescente tasso di sviluppo della “Rete” costituisce un caso senza precedenti.

Gli utenti di Internet sono oggi circa 35 milioni ed aumentano di un milione ogni mese. Il suo successo deriva forse dalla molteplicità dei servizi offerti: dalla comunicazione individuale (come funzionano posta e telefono) alla comunicazione all’interno di gruppi con distribuzione e scambio di dati sui più svariati argomenti (informatica, cultura, musica, scienze, editoria, riviste on-line, meteorologia, geografia e turismo, sport, ricette e quant’ altro), alla comunicazione tra gruppi e istituzioni. Inoltre comincia a funzionare come canale di promozione e vendita per prodotti di ogni genere e di recente la “Rete” è entrata in uso massiccio anche presso molte aziende ed organizzazioni commerciali.

Internet cambia anche molti aspetti della didattica permettendo allo studente di allargare enormemente il suo orizzonte. Basti pensare che attraverso Internet si può avere accesso a varie biblioteche ed entrare così in possesso di milioni di titoli di testi in tempi relativamente brevi, contro qualche centinaio di migliaia offerto dalla biblioteca della nostra università o della nostra città.

Sorprende che un mezzo così versatile e potente non sia stato ancora assoggettato da qualche gruppo economico o politico. Ma pare che la stessa struttura di Internet impedisca tentativi di questo genere. In questo senso si è parlato molto del carattere anarchico della “Rete”, considerata da alcuni come un mezzo col quale raggiungere forme avanzate di democrazia. Certamente nei rapporti sociali Internet ha veramente cambiato qualcosa. Basti pensare che fino agli anni 70 e 80 tali rapporti erano fondati sulla compresenza fisica delle persone in uno stesso luogo. I moderni mezzi di comunicazione hanno rivoluzionato tutto ciò e oggi Internet da un lato consente lo sviluppo del tele-lavoro, permettendo di rimanere in casa e svolgere il lavoro abitualmente fatto in ufficio, dall’altro è uno strumento che aiuta a stringere relazioni sociali a distanza, facendo così cadere i tradizionali concetti di tempo e spazio.

Ma tornando alla democrazia di Internet alcuni studiosi si sono chiesti se realmente la “Rete” rappresenti la possibilità di sviluppare una nuova democrazia o piuttosto non sia il contrario. Una recente indagine di un autorevole settimanale americano (Newsweek) ci costringe a considerare questo aspetto della “Rete” con molta diffidenza. Da questa ricerca emerge che telematica e computer sono ancora oggi un patrimonio di persone ricche, bianche e con cultura superiore. I figli di questa “casta” hanno ovviamente più possibilità di accedere a Internet. D’altro canto un censimento del 1994 ha verificato che in America il 63% delle famiglie con reddito annuo superiore ai 100 milioni ha in casa un computer. Secondo il 23% degli americani la democrazia della “Rete” rischia di diventare un privilegio di poche persone, legato al portafoglio ed alla formazione culturale.

Ma in Italia cosa accadrà? Per il momento solo il 10% delle famiglie italiane possiede un computer e il restante 90% non sa che farsene. E del resto le cose non cambieranno finché l’informatica non diventerà un patrimonio scolastico e perciò comune a tutti.

Questo con la speranza che un giorno, ci auguriamo non troppo lontano, anche la nostra scuola possa dotarsi dei mezzi atti a consentire ai ragazzi ed a noi di viaggiare con Internet.